Duplice delitto Da Frank, il «nodo» del movente

Gli inquirenti ora puntano a chiarire il movente del delitto. I killer avrebbero puntato sul tema della concorrenza
UN MOVENTE CHE NON CONVINCE
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Una concorrenza che soffocava. Una pizzeria «storica» che nella convinzione di almeno uno dei due killer - Muhammad Adnan, titolare di quel Dolce e Salato, analogo esercizio a quello avviatissimo di Frank Serramondi, da cui lo separava solo una manciata di metri -, gravava pesantemente sul suo giro d'affari. Con un'ordinanza comunale, per giunta, che limitava alle 22 l'orario di apertura dell'una pizzeria, lasciando facoltà a Frank di sfornare krafen, brioches e pizzette a oltranza, per tutta la notte.

Sarebbe questo il motivo scatenante dell'eccidio di via Valsaviore. Certo, una combinazione sfavorevole. Ma gli inquirenti che questa mattina hanno incontrato la stampa non hanno voluto approfondire il tema del movente. Un tema chiave in questo duplice delitto che in origine lasciava pensare - per tipologia d'esecuzione e premesse, vale a dire il tentato omicidio del dipendente albanese - alla matrice della criminalità organizzata. E al momento il movente fornito dai due killer - la concorrenza commerciale, appunto - non convince, gli investigatori in primis: lo ha detto apertamente il procuratore generale Pier Luigi Maria Dell'Osso, lo hanno indirettamente confermato gli altri investigatori ribadendo che questo aspetto va approfondito.

Per usare le parole di Dell'Osso, «va indagata questa zona buia. Va acceso un faro molto importante sulla vita delle vittime, su quella degli assassini e sulle frequentazioni per comprendere il movente». Parole che pesano. E che costituiscono il filo conduttore delle indagini di qui in poi. Indagini tutt'altro che concluse.

  • I killer della Mandolossa
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