Poi non dite che a Brescia non c’è mai niente di diverso da fare
Città d’arte, montagna, lago, campagna: la provincia bresciana non manca certo di stimoli per le cose da fare, ma il rischio di adagiarsi sempre nelle solite tre (la classicissima passeggiata in Maddalena, la serata per locali in centro e il giro sul lungolago a Salò) è alto. Eppure ci sono tante cose molto originali da fare nel weekend, in estate o in inverno.
Eccone alcune da cui prendere ispirazione.
Fare il tour dei murales di Link Urban Art Festival
Brescia da qualche anno ha un bel festival di arte urbana – murales, per intenderci. L’associazione culturale True Quality l’ha ideato chiamando a raccolta tantissimi artisti e artiste che nel tempo hanno decorato i piloni della metropolitana, alcune grandi pareti in periferia (nei quartieri di San Bartolomeo, Violino e Lamarmora) e così via. Durante il fine settimana si può quindi fare un’escursione alla ricerca di tutti questi murales, seguendo la mappa disponibile sul sito del festival.
Come prima cosa si può partire dalla fermata della metropolitana Sanpolino: da lì si possono ammirare le prime opere eseguite, quelle sui 26 piloni strutturali del viadotto, che è diventato una galleria d’arte a cielo aperto lunga quasi un chilometro.
Fare un corso di ricamo da Makers Hub
Alcuni fine settimana di Mo.Ca. durante l’anno sono particolarmente speciali: nell’ex Tribunale in via Moretto – il Centro per le Nuove Culture – c’è il Makers Hub, un incubatore di giovani artigiani e artigiane che grazie al Comune di Brescia trovano qui uno spazio di coworking nel quale lavorare alle proprie creazioni (bisogna partecipare a un bando per ottenere il proprio studiolo) e che ogni tanto organizzano open day per visitare i loro studi.
C’è chi crea gioielli, chi stampa tessuti… E chi ricama. Elia Flores Fraile è un’artista spagnola residente a Brescia che crea opere d’arte glamour e seducenti: spesso e volentieri organizza corsi e workshop di ricamo. Per tutti, anche per chi non ha mai preso in mano un ago. Per sapere quando, è utile seguire la sua pagina Instagram.
Mangiare pane e salamina al Santuario
Sopra Sarezzo c’è il Santuario di Sant’Emiliano, che è raggiungibile a piedi sia dai monti sopra Lumezzane con una camminata di circa 40 minuti (partendo da San Bernardo, località Giori), sia dalla Valle di Sarezzo (con un’escursione un po’ più faticosa). Lì, nei mesi primaverili ed estivi, il Gruppo Autonomo Montano GAM Sant’Emiliano si occupa di tenere aperto il punto ristoro (di mercoledì, sabato e domenica), promuovendo così le attività escursionistiche in Valle Trompia. Dopo la camminata è d’obbligo mangiare un pane e salamina e godersi il clima e il panorama seduti sul prato o ai tavoli di legno. E c’è anche la versione vegetariana, ma sempre goduriosa: il pane con il formaggio fuso.
Visitare Santa Maria della Neve a Pisogne
Altro santuario imperdibile si trova sul Lago d’Iseo. Salendo verso Pisogne ci si imbatte in Santa Maria della Neve, un piccolo scrigno di bellezza interamente affrescato da Girolamo Romano detto il Romanino.
Dedicata alla Madonna della Neve e costruita sotto uno spuntone di roccia, all’interno presenta un ciclo di dipinti murari del Romanino concentrati sulla Passione di Cristo. Per la teatralità e l’espressività, Giovanni Testori definì questa chiesetta la «Cappella Sistina dei poveri».
Visitare il Cimitero Vantiniano
Un’attività tra il sacro e il profano, che permette di visitare un luogo di culto cristiano e di ammirare uno spazio architettonicamente pregevole, è la visita al Cimitero Vantiniano in via Milano, il primo camposanto monumentale d’Italia sorto appena dopo l’editto napoleonico di Saint Cloud del 1804 (quello che decise che le sepolture andavano fatte a una certa distanza dai centri abitati).
Piacerà molto a chi ascolta «Camposanto» di Giulia Depentor, il podcast dedicato a cimiteri, lapidi e storie ultraterrene. L’architetto che ha progettato il cimitero è Rodolfo Vantini e gli stili che si possono trovare tra le sepolture sono numerosissimi: neoclassico, neogotico, naturalismo, verismo, liberty…
Passeggiare negli orti botanici
Non tutti lo sanno, ma a Ome, in Franciacorta, dal 1996 ci sono degli orti botanici preziosissimi dal punto di vista naturalistico e della bio-conservazione. Sono dedicati alle conifere e ospitano esemplari da tutto il mondo. Ci sono più di ottanta specie conservate, ognuna con almeno due esemplari, e il giardino si raggiunge camminando dalla frazione di Valle del Fus. A curarlo è Antonio De Matola, Cavaliere della Repubblica ed ex ufficiale di Marina, che insieme a tante e tanti volontari nel tempo è riuscito a mettere in piedi un bell’esperimento di tutela e riqualificazione scientifica del territorio, come l’ha definito lui stesso.
Pattinare sulla Vello Toline
La Vello-Toline è il nome con cui ci si rivolge amichevolmente alla pista ciclopedonale che parte da Vello (Marone) e che arriva a Toline (Pisogne), uno dei gioielli outdoor più ammalianti della provincia bresciana, dato che costeggia per quattro chilometri il lago d’Iseo incorniciata da altissime pareti e gallerie in pietra. Normalmente la si percorre a piedi o in bicicletta, ma un’idea particolarmente originale è farla pattinando (con i pattini normali o con i rollerblade), godendosi la natura con stile.
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