Italia e Estero

«In Italia 80mila tamponi in 48 ore ma il contagio frena»

Questa la fotografia della situazione a livello nazionale tracciata dal capo della Protezione civile
Coronavirus, personale dello Zooprofilattico durante l'analisi di tamponi per il coronavirus - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Coronavirus, personale dello Zooprofilattico durante l'analisi di tamponi per il coronavirus - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Il contagio frena. Anche a fronte di un numero di tamponi crescente. È il quadro nazionale fornito dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli nel quotidiano aggiornamento sull'emergenza coronavirus.

Complessivamente 119.827 persone in Italia sono risultate positive al coronavirus finora. Attualmente sono 85.388 le persone positive, con un incremento di 2.339 rispetto a ieri quando l'aumento era stato di 2.477 unità.

La fotografia dell'andamento giornaliero dell'epidemia è offerta dai numeri (che hanno valore parziale e solo indicativo, come ormai sappiamo) forniti dallo stesso Borrelli: sono 2.339 in più i positivi al coronavirus in lieve calo rispetto ai 2.477 di ieri. I guariti sono 1.480, in lieve aumento sui 1.431 di ieri. I deceduti sono 766, in lieve aumento sui 760 di ieri.

Negli ultimi due giorni sono stati fatti 80mila tamponi, ha spiegato il commissario, chiarendo che ad oggi ne sono stati fatti complessivamente 619.849

Quanto agli interventi effettuati dalla centrale Cross, «sono stati trasferiti 114 pazienti, 9 in più rispetto a ieri, 74 con coronavirus, 40 senza di cui 38 sono stati trasferiti in Germania, tutti affetti da coronavirus. Le tende di pre triage sono 792, quelle negli istituti penitenziari sono 151».

Da domani e domenica, ha poi annunciato Borrelli, partirà il primo contingente della task force di infermieri che saranno destinati alla Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Ligura, Marche, Valle d'Aosta e Trentino.

«Al momento - ha poi voluto precisare Borrelli parlando delle notizie emerse in merito ad un'ipotetica nuova fase 2 - c'è una sola data che è quella del 13 aprile. Oggi alcune mie parole sono state equivocate, avevo fatto un ragionamento: avevo detto che misure sarebbero state determinate in relazione all'evoluzione della situazione in atto. Per questo motivo è difficile fare previsioni ed abbassare la guardia». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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