Italia e Estero

Il testo definitivo del dpcm: cosa si può fare dal 18 maggio

Il premier Conte ha firmato il decreto che regola le riaperture. Ogni Regione può cambiare le date in base alla situazione epidemiologica
Domenica in centro città - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Domenica in centro città - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Arriva il nuovo dpcm sulle riaperture: da domani si torna a una vita «quasi normale» anche se per proteggersi dal coronavirus bisognerà indossare le mascherine in moltissime occasioni, così come occorrerà essere pronti a farsi misurare la febbre. Ma, oltre ai parenti, si tornerà a poter vedere gli amici e invitarli a casa. Addio anche all'autocertificazione, resta però il divieto di assembramento.

Le misure del dpcm valgono a livello nazionale, ma ogni Regione - in base all’accordo raggiunto con i governatori - potrà stabilire date diverse in base alla situazione epidemiologica, come per esempio ha fatto la Lombardia.

Tornano gli spettacoli all'aperto, al cinema senza pop corn: dal 15 giugno si potrò tornare a teatro, nelle sale da concerto, al cinema ma i posti a sedere saranno preassegnati e distanziati«, con almeno un metro fra uno spettatore e l'altro. E se saranno all'aperto non potranno parteciparvi più di 1000 persone. La soglia scende a 200 persone per gli spettacoli al chiuso, per singola sala. Le regioni possono stabilire una diversa data in relazione al contagio. Resta il divieto quando ci sia assembramento e per sale da ballo e discoteche. Bisognerà indossare la mascherina ma addio ai pop corn e alle bibite.

Viaggi in Ue: dal 3 giugno sparisce ogni limitazione - e non c'è più quarantena - per gli spostamenti all'estero verso gli Stati dell'Unione europea e dell'area Schengen, la Gran Bretagna, Andorra e il Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano. Restano vietati gli spostamenti per altri Paesi, «salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». 

Sì alle seconde case da subito, in un'altra regione dal 3 giugno: il prossimo weekend si potrà andare al mare o in campagna ma se si resta nella propria Regione. Per spostarsi di più occorre attendere il 3 giugno.

Niente cortei, manifestazioni in forma statica: tutti i cortei restano vietati a data da destinarsi. Sì alle manifestazioni pubbliche ma soltanto in forma statica e a patto che siano osservate le distanze sociali prescritte. 

Si torna in piscina: dal 25 maggio potranno riaprire anche le piscine, ma le Regioni potranno anticipare o posticipare le aperture (è il caso della Lombardia). Obbligatorio disinfettare sdraio, lettini e ombrelloni ad ogni cambio di persona o nucleo familiare, la possibilità di misurare la temperatura a tutti. In vasca la densità di affollamento non dovrà superare i 7 mq di superficie a persona. Stesso spazio deve essere garantito nelle aree solarium. 

Parrucchieri sì, centri benessere no: anche se con la lista di attesa, si potrà tornare dal parrucchiere mentre i centri benessere restano chiusi. Idem per i centri termali (con l'eccezione delle attività che rientrano nei livelli essenziali di assistenza), quelli culturali e sociali. - 

Per i bimbi i centri estivi, anche al chiuso: fino a metà giugno sì ad attività organizzate con i bambini e gli adolescenti e dal 15 via libera anche ai centri estivi. Meglio se all'aperto, ma saranno consentiti anche quelli al chiuso. Rigide le regole di sicurezza: arrivi e uscite scaglionati, triage con le famiglie, lavaggi delle mani frequenti. 

Stabilimenti balneari, spiagge attrezzate e spiagge libere: pulizia e tanto spazio. Quest'estate si torna al mare ma a patto che fra gli ombrelloni ci siano almeno 10 metri quadrati e che i lettini siano disinfettati. Niente assembramenti per chi ama le spiagge libere e niente sport di gruppo.

Il caffè al bancone, niente comitive al ristorante: mantenendo tutte le cautele sarà possibile prendere un caffè al bar e andare a mangiare una pizza. Ma niente comitive: i nuovi parametri che prevedono spazi fra i tavoli consentono di andare a mangiare fuori solo in piccoli gruppi. 

Alberghi e b&b: anche in questo caso valgono le regole generali con attenzione al distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le aree comuni. Gli ospiti devono sempre indossare la mascherina, mentre il personale dipendente è tenuto all'utilizzo della mascherina sempre quando in presenza dei clienti e comunque in ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza interpersonale di almeno un metro. Ogni oggetto fornito in uso dalla struttura all'ospite, dovrà essere disinfettato prima e dopo di ogni utilizzo. Aerazione dei locali e attenzione agli impianti di ventilazione. 

Riaprono i negozi, ma anche gli outlet: piccoli o grandi, di scarpe e vestiti. Da domani riaprono gli esercizi commerciali, al dettaglio ma anche i centri commerciali, gli ipermercati e gli outlet. Sotto i 40 metri quadrati potrà però entrare un cliente alla volta, in quelli più grandi bisogna mantenere un metro di distanza e indossare le mascherine. In caso di vendita di abbigliamento dovranno essere messi a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente per scegliere in autonomia, toccandola, la merce. 

Musei e biblioteche: accessi programmati, visitatori devono sempre indossare la mascherina, ricambio d'aria e disinfezione. 

Uffici: prenotazioni, distanza, barriere, igiene delle mani, pulizia e ricambio d'aria, sia per quelli pubblici e privati.

Trasporti, uscite e entrate differenziate: mascherine, distanziamenti e entrate e uscite separate. I mezzi verranno disinfettati e a disposizione degli utenti ci saranno i dispenser.

Si torna in chiesa, ma in moschea dal 25: firmati i protocolli con le varie religioni. Si torna a poter andare a messa, sempre mantenendo la distanza e con la mascherina così come nelle sinagoghe. Le moschee riapriranno però dal 25 maggio e ognuno dovrà portarsi il tappetino da casa e compiere le abluzioni previste al proprio domicilio..

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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