Così gli Usa puntano sulla mascherina «fai da te»
Una pandemia al tempo dei social ci regala anche questo: un vice ammiraglio, Jerome Adams, Surgeon General, vale a dire portavoce del Governo Federale in materia di Salute pubblica, che spiega in video come si realizza una mascherina low-tech e low-cost partendo da un tovagliolo, una maglietta, un asciugamano (o simili) e due elastici.
Quarantacinque secondi sono sufficienti al medico militare per mostrare le modalità di confezionamento del dispositivo di protezione individuale che, lungi dall'avere i crismi della certificazione prevista per i modelli più avanzati, offre un livello di tutela (degli altri, ancor prima che di chi la indossa) assimilabile se non altro alla sciarpa o al foulard contemplati dall'ultima ordinanza della Regione Lombardia, per restare in casa nostra. Una scelta, quella degli Usa, che si colloca all'interno di un contesto in cui di fatto la sanità pubblica non esiste e il sistema di tutela sociale rischia di non poter offrire risorse specie alle fasce di popolazione meno abbienti.
#DYK? CDC’s recommendation on wearing a cloth face covering may help protect the most vulnerable from #COVID19. Watch @Surgeon_General Jerome Adams make a face covering in a few easy steps. https://t.co/bihJ3xEM15 pic.twitter.com/mE7Tf6y3MK
— CDC (@CDCgov) April 4, 2020
Ecco allora che, anche su questo lato dell'Atlantico, chi fosse sprovvisto di protezione può trarre spunto per assicurarsene una, in attesa che le annunciate mascherine gratuite vengano effettivamente messe a disposizione da Palazzo Lombardia ai cittadini della nostra regione.
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