Coronavirus, l'aggiornamento in diretta con Regione Lombardia
Nuovo appuntamento con Palazzo Lombardia per fare il punto sull'andamento di contagi, decessi e guarigioni nella nostra regione. A parlare è l'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, in collegamento via Facebook.
A Brescia la collaborazione pubblico-privato ha permesso di recuperare posti letto per i malati di Coronavirus e grazie a questo «non c'è necessità
dell'ospedale da campo». È stato uno dei passaggi introduttivi dell'assessore Gallera, che ha contestualmente annunciato l'attivazione di nuovi posti letto, in particolare nel Bresciano. «A questa provincia è stato destinato il 20% del personale sanitario che abbiamo aggiunto, fra specializzandi, infermieri e continueremo in questa direzione. Su 700 totali, infatti, sono 150 quelli inviati in provincia di Brescia. Tra questi, 14 specializzandi in rianimazione e 50 infermieri agli Spedali Civili, 16 al Garda e 42 alla Franciacorta».
Al centro poi il tema dei tamponi. «Il ministero della Salute ci rivela che il virus si trasmette in maniera significativa solo nella fase sintomatica». Di qui la scelta di limitarsi ai tamponi ai soli casi sintomatici in Lombardia. «Ora Regione Lombardia ha inziato a considerare potenzialmente positivi tutti coloro che hanno sintomi, anche un solo raffreddore, e come tale ha affidato la sorveglianza attiva ai medici di medicina generale» ha spiegato Gallera.
Se a Brescia è stato dislocato nuovo personale sanitario, a Bergamo prosegue la realizzazione dell'ospedale da campo degli Alpini, «che sarà pronto in pochi giorni e dove arriveranno domani medici intensivisti russi».
Si parla quindi del tema dei decessi non censiti nei dati del coronavirus: «Chi muore a casa rientra nelle statistiche o no? Ricordiamo che all'inizio la Regione effettuava tamponi a tutti. Dal Governo ci è stato detto che i numeri che ne derivavano spaventavano, così ci siamo limitati ai casi ospedalizzati. Quindi, può essere che dei deceduti possa esserci qualcuno dei pazienti inizialmente sottoposti a tampone anche se a casa, altrimenti quelli sono numeri non rappresentati».
Anche da Palazzo Lombardia viene riconfermata la scarsità di ossigeno: «Il problema - ha spiegato l'assessore Caparini - deriva dal fatto che le bombole che una volta svuotate devono essere sanificate».
Sempre Caparini ricorda come proseguano le attività di molte aziende che hanno manifestato la disponibilità a produrre mascherine e con il Politecnico di Milano stiamo proseguendo nell'individuazione di un protocollo di certificazione. «Già dalla prossima settimana - ha sottolineato Caparini - potremmo pensare di avere alcune centinaia di migliaia di mascherine al giorno prodotte in Lombardia, oltre a quelle già garantite dalle due aziende leader del settore, entrambe lombarde». Al riguardo, Caparini cita anche il caso delle maschere da sub di Decathlon modificate, come esempio di creatività messa in campo per uscire da questa situazione d'empasse.
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