Con «Filomoon» si è realizzato il sogno di Roberta Paradisi

Ha lasciato il lavoro a tempo pieno da impiegata per aprire una sartoria in casa
Roberta Paradisi all'opera - © www.giornaledibrescia.it
Roberta Paradisi all'opera - © www.giornaledibrescia.it
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Il diploma di ragioneria, il lavoro da impiegata per 18 anni e ora una vita nel laboratorio casalingo di sartoria nel quale realizza capi disegnati e cuciti solo da lei.

Roberta Paradisi, classe 1979, di Nave, ha realizzato il suo sogno. «Ho sempre avuto la passione per la moda, l’abbigliamento, i ricami e tutto ciò che si poteva realizzare con le mani - racconta -, poi ho fatto un percorso di crescita personale e non riuscivo a vedermi invecchiare alla scrivania».

Nel 2014 comincia un cammino che l’ha portata a fare della sua passione un lavoro: per un hanno fa l’hobbista, partecipando ai mercatini, poi si licenzia e trova un part-time, sempre come impiegata, così da avere più tempo per creare i suoi capi di abbigliamento, infine, dopo il lockdown lo strappo decisivo: «Mi sono licenziata per dedicarmi interamente alla mia passione, così nasce Filomoon».

Il nome della sua creatura ne racchiude altri: Filomena, detta Filo, è la bulldog inglese di Roberta che è arrivata proprio mentre stava iniziando il cambiamento, poi il filo è il simbolo della sua nuova vita e «moon» perché vedeva questa vita come un sogno.

Un sogno diventato realtà: «Filomoon è un’attività alla quale ho dedicato completamente il mio tempo e le mie energie ed è cresciuta grazie a questo. Nel mio mestiere sono sola, tutti i processi dipendono da me: la scelta dei tessuti, il taglio, i modelli, il marketing. È molto impegnativo - continua - ma mi permette di avere il controllo totale di tutte le fasi. E poi ho sempre desiderato lavorare da casa con i miei tempi, e ora lo faccio».

Roberta cura anche la parte fotografica, solo gli scatti nei quali compare sono di una fotografa, e cura i social: «È un altro lavoro che richiede tempo e passione - spiega -, ma la parte più consistente della vendita arriva ancora da lì, da dove ho cominciato».

Non solo, ora, la soddisfa il lavoro, ma anche gli aspetti più personali sono in equilibrio: «La qualità di vita è migliorata tantissimo - spiega - tuttora mi sembra di vivere in una bolla, in un sogno. È proprio vero che quando fai un lavoro che ti piace non sembra di lavorare».

I capi di Roberta Paradisi sono curati, hanno linee pulite ma per nulla banali: «Il mio motto - dice - è lasciare il segno con semplicità, creare capi distintivi non perché complessi, ma curati nel design e nei dettagli. I miei modelli non seguono la moda del momento, ma sono senza tempo». E quasi tutti hanno le tasche.

Niente viene lasciato a caso, tanto meno i tessuti: «Ho sempre stoffe italiane, deadstock di grandi stilisti, pochi metri di qualità, naturali e certificati Oeko-Tex». Nel suo laboratorio si vedono solo rotoli di lini, sete, lane e cotoni dai colori vivaci e vibranti, fantasie delicate ed eleganti, per nulla noiose. Come si vede tra 10 anni? «Vorrei far conoscere maggiormente le mie creazioni - dice - mantenendo pochi capi. Mi piacerebbe avere un laboratorio casalingo, più grande nel quale proporre anche libri e fiori». 

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