CHE VUOI CHE SIA

Regia: Edoardo Leo
Con: Edoardo Leo, Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Marina Massironi, Massimo Wertmüller, Bebo Storti
Genere: commedia
Distribuzione: Warner
Hanno superato i 30 anni da un po’ e, prima che sia troppo tardi, vorrebbero mettere al mondo un figlio Claudio (Edoardo Leo) e Anna (Anna Foglietta), il desiderio c’è e forte, ma i soldi per poi farlo crescere dignitosamente no: lui ingegnere informatico che non ha altro lavoro che ripulire computer infestati da virus nel negozietto dello zio Franco (Rocco Papaleo), lei supplente di matematica col miraggio dell'assunzione in ruolo che non si realizza mai. Lui avrebbe pure un’idea che potrebbe essere vincente e risolvere i loro problemi, un progetto innovativo di piattaforma web che però ha bisogno di finanziamento per essere realizzato e non funziona l’idea di lanciare una sottoscrizione in rete, quella che in gergo web viene chiamata crowdfunding: gli utenti che vi contribuiscono si rivelano pochi. E allora che fare? Beh, una sera in cui ad una festa hanno alzato un po’ troppo il gomito e sono sotti gli influssi dell’alcol e delle delusioni patite lui la trova e di moda: lancia una sfida al "popolo di Internet" di fare offerte per un video hard, girato con la moglie nella loro camera da letto: una volta che saranno stati raggiunti i 250mila euro lo metterà online con accesso riservato ai sottoscrittori: tanto “che vuoi che sia” in questi tempi di pastoie morali infrante e di sesso a gogo consumato al computer fra pornovideo, pornofilm e pornochat. Non è forse questo che la gente cerca su Internet? Ecco lo spunto di questo film, quarta commedia diretta e interpretata da Di Leo (“Diciotto anni dopo” del 2010, “Buongiorno papà” del 2013 e “Noi e la Giulia” del 2015 le precedenti) che frettolosamente può esser scambiata una variazione sul tema di “Proposta indecente” in cui il miliardario Robert Redford dava a Demi Moore un milione di dollari in cambio di una notte di sesso con lui. D’accordo, pure qui ci sono i soldi (guarda caso le donazioni raggiungono presto la cifra richiesta), ma non si tratta però di una questione fra due coniugi ingolositi o meno dall’offerta: ciò che il film scritto dallo stesso Leo assieme ad Alessandro Aronadio, Marco Bonini e Renato Sannio viole dire e soprattutto denunciare è all'invadenza dei social e della (non) vita virtuale di cui oggi molti sono vittime, spesso consenzienti, più l’ossessione del sesso nella società attuale. In fondo, Claudio e Anna non farebbero altro che conformarsi a questa routine, cosa sarebbe la loro notte hard consegnata al voyeurismo pruriginoso se non una minuscola goccia nel mare magnum della rete globale, luogo dove si educa a consumare ogni cosa sempre più in fretta? Insomma, che vuoi che sia?
Già, ma forse non per i protagonisti che svaniti gli effetti dell’alcol hanno cercato senza riuscirci di fermare la diffusione della loro “sfida” e ora si ritrovano improvvisamente divenuti famosi, consegnati alle reazioni non tanto virtuali del web quanto a quelle concrete, tra accettazione e riprovazione, di genitori (gustosi e sapidi Bebo Storti e Massimo Wertmuller), parenti, amici, colleghi e vicini di casa mentre nasce il dubbio: è proprio sbagliato svendere la propria intimità per potersi finalmente permettere di realizzare i propri sogni? Leo, anche se non sembra aver sviluppato del tutto le sue potenzialità, è autore attento alle dinamiche sociali che immette in opere di onesto artigianato come questa, gradevole, leggera ma non priva di intelligenza e realismo con il suo far ridere amaro sulle storture italiane. Che non sono solo la questione dal sesso su Internet e della voracità del web, ma anche le difficoltà di trovare lavoro pur essendo laureati, di riuscire ad imporre e a far valere la propria creatività, l’impossibilità di mettere al mondo e allevare figli a causa di problemi economici. E soprattutto la salvaguardia, in un mondo sempre più in preda alla follia, di quella che un tempo era chiamata dignità. Una parabola che parla a tutti sulle distorsioni ingenerate dalle alte tecnologie e sulle scelte morali che il "progresso" ci sottopone. Bravo Leo che appare chiuso, passivo per gran parte del film salvo poi offrire un paio di “esplosioni” da frustrazione, ma ancor più brava la Foglietta, reattiva, simpatica e vivace. Il film è disponibile solo in dvd con le scene tagliate e il backstage per extra.
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