Castenedolo, 80 anni fa il voto che fece nascere l’oratorio
La grande paura, una preghiera esaudita, un voto da rispettare. Sono passati ottant’anni, ma il ricordo di quando la Storia si è incontrata con la storia locale a Castenedolo è impresso nella memoria collettiva. Dobbiamo chiudere gli occhi e tornare al 1944. La Seconda guerra mondiale portava terrore e morte, il parroco invocò la protezione dei santi Faustino e Giovita sul paese, chiedendo di essere risparmiati dai bombardamenti, e «promettendo» un’opera come ringraziamento. Così accadde.
Il testo
Don Aldo Guerra, come testimoniano gli scritti conservati negli archivi parrocchiali, si espresse con queste parole: «Se queste nostre suppliche verranno esaudite, ci impegniamo a costruire nel dopoguerra, per l’educazione dei figli del popolo, un moderno oratorio maschile adeguato alle esigenze del paese, dove la gioventù cresca cristianamente, alla luce e sotto lo scudo della fede, salvaguardia sicura contro gli errori del tempo […]. Oltre dichiariamo che sarà celebrata ogni anno con solennità straordinaria la ricorrenza dei santi martiri Faustino e Giovita».
La guerra terminò senza che Castenedolo fosse colpito dalle bombe. Era dunque arrivato il tempo di rimboccarsi le maniche per adempiere all’impegno. Il vecchio oratorio, che sorgeva in via Matteotti dove più tardi troverà ospitalità la sede dell’Acli, risultava inadeguato. Si scelse così, nella medesima via, di costruire un nuovo immobile: ecco che nel 1951 fu realizzato l’oratorio san Pio X, che è quello utilizzato ancora oggi.
Le iniziative
Il pagamento dell’opera fu concluso però nel 1956: solo in questa data fu dunque possibile sciogliere ufficialmente il voto. Non restava che prestar fede anche alla seconda promessa: ricordare ogni anno la solennità dei protettori Faustino e Giovita. Così sarà anche giovedì prossimo: alle 20.30 nella parrocchiale verrà celebrata la messa. «Nei prossimi mesi - spiega il curato don Michele Rinaldi - prenderanno il via numerosissime iniziative che avranno protagonista proprio l’oratorio. La finalità sarà quella di sentirci continuatori del voto effettuato durante il conflitto bellico e di riappropriarci di un passato sulla scia del quale costruire insieme un presente e un futuro fatti di condivisione, volontariato e spirito comunitario».
Tra le iniziative imminenti, domenica 18 febbraio alle 15.30, per valorizzare ancor di più l’oratorio, la cappella annessa al cortile sarà ufficialmente intitolata a san Pio X e vi sarà posta una sua reliquia. Seguirà un pomeriggio di giochi e animazione, con anche l’inaugurazione di una mostra fotografica che racconta l’oratorio negli ultimi 80 anni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@I bresciani siamo noi
Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.