La commozione del bresciano cresimato da papa Francesco

Roma, ultima domenica di aprile del lontano 2013. Cielo limpido, poche nuvole e temperature che ricordano il caldo afoso di agosto. Papa Francesco è stato eletto da poco più di un mese Pontefice. E Piazza San Pietro è gremita da 70mila cresimandi e cresimati, provenienti da tutto il mondo. Tra di loro, Paolo Almeoni, giovane di Orzinuovi, all’epoca 13enne, che aveva ricevuto il sacramento della cresima dal Pontefice. Dopo quasi 12 anni, il bresciano rivive ancora con emozione quel giorno.
Le parole di Paolo Almeoni
«Quando ho sentito la notizia della morte del papa, mi è dispiaciuto molto, come se fosse stata la perdita di un parente, di un nonno», confida Almeoni, oggi 26enne. «Ricordo ancora quando, 12 anni fa, avevo ricevuto il sacramento dal papa. L’emozione che avevo provato, i miei compagni di viaggio, il sole cocente che batteva sulle nostre teste. È, per me, ancora oggi una grande commozione».

Almeoni, insieme al bresciano Emanuele Scattolini, ha fatto parte dei 44 fortunati che avevano ricevuto il «sigillo dello Spirito Santo» da parte del Pontefice nell'aprile del 2013. La cerimonia era avvenuta in piazza San Pietro a Roma, dove il papa aveva svolto il sacramento della cresima attraverso il segno della croce con il sacro Crisma sulla fronte di giovani e adulti.
Oltre 70mila cresimandi e cresimati presenti, tra questi circa 2mila bresciani che avevano partecipato al Roma Express, il pellegrinaggio di tre giorni nella capitale.
«Tra i momenti più emozionanti, sicuramente quello in cui io e papa Francesco eravamo soli – racconta il bresciano –. Ero incaricato di dare personalmente la busta di offerte da parte della Diocesi di Brescia al Pontefice. Alla fine della cerimonia, quando ho salutato il papa, ricordo che aveva la barba ispida, come se non l’avesse fatta da un po’», confida sorridendo.

Per il giovane, il viaggio a Roma non è stato solo spirituale ma anche un momento di vicinanza al nonno, venuto a mancare qualche mese prima. «Ho deciso di andare anche per il nonno che avevo perso da poco. Ho convinto anche mia nonna a vivere con me. Lo abbiamo ricordato insieme».
Anche il papà di Paolo, Nino Almeoni, titolare della forneria Almeoni di Orzinuovi ha vissuto giorni di nostalgia e tristezza: «Questa mattina ho voluto mettere la foto di mio figlio insieme al papa sul bancone della mia forneria – dice –. È stato un modo non solo per ricordare quel giorno indimenticabile ma anche per commemorare il Pontefice».
Nel rivivere quel 28 aprile, il padre Nino si emoziona: «Lunedì mattina ero a fare una camminata, appena sono rientrato a casa e ho visto la notizia, mi sono commosso tantissimo. Papa Francesco era una persona semplice, vicina al popolo. Non dimenticherò mai quando, con un semplice gesto di mano, aveva chiamato mio figlio per salutarlo».
Paolo Almeoni, tra carriera e sogni
Oggi Paolo Almeoni vive in città e ha concluso i suoi studi: «Mi sono laureato alla Laba di Brescia inizialmente in scenografia e poi ho proseguito per due anni con il corso in cinema e audio visivo».
Al momento il bresciano sta svolgendo la Leva Civica Lombarda Volontaria (un servizio per ragazzi dai 18 ai 28 anni che offre attività di partecipazione attiva alla vita delle comunità locali, ndr), ma coltivando sempre la passione per il cinema.
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