Calcio

Da Ferrara a Brescia, con l'esordio lampo contro il Cosenza: ecco Dickmann e Moncini

Entrambi, dopo una stagione negativa alla Spal, hanno desiderio di rivalsa e riscatto
BRESCIA, MONCINI E DICKMANN
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Da Ferrara a Brescia (uno dei due con tappa intermedia a Benevento) a braccetto, fino all’esordio lampo contro il Cosenza. Ora Lorenzo Dickmann e Gabriele Moncini condividono anche il microfono della sala stampa di Torbole, nel giorno della loro presentazione da nuovi giocatori del Brescia: «Sia io che Gabriele – esordisce l’esterno – abbiamo vissuto una stagione negativa alla Spal. Da parte mia c’è grande desiderio di rivalsa, e qui ho trovato un gruppo sano». Lorenzo gioca a destra («è quella la mia posizione», tiene a precisare), ma nella prima in biancazzurro ha percorso il binario opposto: «Avevo già giocato in quella posizione in carriera, posso ricoprirla all’occorrenza». Atteggiamento giusto e motivazioni alle stelle: «Il blasone di una piazza come Brescia ha rappresentato un fattore importante nella mia scelta – prosegue Dickmann -. Venire a giocare qui è motivo d’orgoglio, e spero di ripagare la fiducia che il club ha riposto in me».

Moncini si definisce «un attaccante vecchio stile: è così che nasco. Ma il calcio moderno richiede che una punta sappia anche giocare con la squadra, ed è quello che cerco di fare». Nonostante le difficoltà legate ai molti volti nuovi aggregati al gruppo, e al tempo necessario per conoscersi, a prevalere secondo Gabriele è «il desiderio di riscatto. Ho conosciuto lo zoccolo duro di questa squadra, c’è grande senso di appartenenza: con gente come Bisoli o Cistana, mi sento tranquillo».

Una battuta, infine, anche sull’esordio di domenica: «Sia io che Lorenzo eravamo arrivati da pochissimo: essere già dentro i meccanismi era impossibile, ci siamo concentrati sull’atteggiamento. Mi sarebbe piaciuto segnare, ma credo che lo spirito di squadra lasci ben sperare per il futuro».

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