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In Benin il calcio salva e riscatta nel nome di Mario Rigamonti

Erika Rigamonti, nipote del bresciano del Grande Torino, sostiene la Dream Educfoot Academy: i ragazzi inseguono il sogno di diventare professionisti, per le ragazze è anche una chance per prevenire matrimoni e gravidanze precoci
Erika Rigamonti, sorridente, con quattro bimbi del Benin - © www.giornaledibrescia.it
Erika Rigamonti, sorridente, con quattro bimbi del Benin - © www.giornaledibrescia.it

È la figlia di Pierpaolo. «Ma in famiglia mi hanno sempre fatto notare quanto, dal punto di vista del carattere, somigliassi allo zio Mario», racconta Erika Rigamonti, 53 anni, di Parma: scrittrice, buyer (compra beni e servizi, si occupa di gare d’appalto), filantropa. Lo zio Mario è proprio «quel» Mario Rigamonti, giocatore bresciano del Grande Torino, morto tragicamente nella tragedia di Superga nel 1949, a 26 anni. A lui - come è noto - è stato dedicato lo stadio di Mompiano, ma pure quello

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