Arianna Bariselli e Aurora Alboino, tra macchine e motori due «pioniere» al Centro formazione Aib
Si chiamano Aurora Albolino e Arianna Bariselli e sono la prova provata che, in una società che pesino i pregiudizi di una volta.
si sta allenando per avere vedute sempre più ampie pure sul mondo del lavoro, anche le ragazze possono finalmente ambire a diventare una operatrice meccanica o una riparatrice di veicoli a motore senza che su di loroEntrambe hanno 15 anni e frequentano il Centro formazione Aib di Castel Mella diretto da Chiara Musatti: sono le uniche due ragazze presenti su una popolazione di circa 250 alunni maschi. Aurora vive a Torbole e si è trasferita al Centro formazione Aib, dove segue il corso per diventare operatrice meccanica, dopo aver frequentato il liceo «De André» nel corso della prima parte dell’anno scolastico. Poi ha capito che lo studio teorico non faceva per lei: già alle medie era brava in Disegno tecnico e ha deciso di rivoluzionare il suo percorso di studi dopo aver partecipato a un open day dell’istituto.
Sogni nel cassetto
«Mi piace l’idea di poter creare qualcosa di mio: l’ho capito vedendo le persone lavorare al tornio - racconta Aurora -. Qui a scuola imparo a creare pezzi da materiali metallici, a progettare e a utilizzare il linguaggio di programmazione da applicare alle macchine».
Estroversa e propensa a fare subito amicizia, si è ambientata subito nonostante sia arrivata quando l’anno scolastico era già iniziato. «All’inizio non è stato semplicissimo ma mi sono detta che, se non avessi avuto il coraggio di buttarmi in questa nuova avventura, poi me ne sarei pentita - spiega -. E poi mi fa sentire felice il poter essere d’esempio per altre ragazze che vorrebbero seguire una strada simile alla mia ma sono frenate da mille paranoie».
Motori, che passione
Arianna, invece, viene da Montirone e il suo percorso la porterà a specializzarsi in Meccatronica, vale a dire che sarà in grado di rilevare i problemi di un mezzo a motore e anche di sostituirne i pezzi. «Mi sono avvicinata a questo mondo in terza media grazie al compagno di mia mamma, che mi insegnava a lavorare sulla sua macchina - ricorda la giovane studentessa -. Quando sono arrivata qui ero l’unica ragazza e la cosa un po’ mi turbava, ma poi ho trovato diversi amici con i quali sto benissimo».
I loro compagni all’inizio le guardavano con curiosità ma quasi subito si sono abituati alla presenza di due ragazze nella scuola.
Nuove prospettive
«Spesso si pensa, commettendo un errore di valutazione, che la formazione professionale sia per chi non sa fare altro - afferma la tutor Laura Martinelli -, ma ci si dimentica che questi ragazzi a 15 anni vengono proiettati nel mondo del lavoro vero, per abituarsi al quale devono avere delle competenze umane e tecniche decisamente alte».
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