Andrea Guidetti: «I posti migliori nella ricerca sono in Nord Europa»

Laura Fasani
Il 31enne bresciano è dottorando in Chimica all’Università di Anversa, in Belgio, dove si occupa di spettroscopia magnetica. Ha lasciato l’Italia 5 anni fa
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A Brescia vivono tutt’oggi la sua compagna di vita e la sua famiglia, ma già verso la fine della magistrale a Padova gli era stato chiaro che avrebbe dovuto puntare sull’estero per iniziare la carriera che gli interessava, ovvero la ricerca. Non per esterofilia, ma per opportunità.

Andrea Guidetti, 31 anni, è dottorando in Chimica all’Università di Anversa, in Belgio, dove si occupa di spettroscopia magnetica. Ha lasciato l’Italia cinque anni fa, quando ha vinto un bando di dottorato europeo Marie Curie, tra i più prestigiosi a livello internazionale. Da allora si è stabilito in Belgio, l’ultimo anno l’ha passato a Cardiff, in Galles, per completare la sua ricerca e adesso è momentaneamente tornato a Brescia per scrivere la tesi, che dovrebbe consegnare a settembre.

«Mi piacerebbe trovare lavoro nell’ambito della ricerca ma fuori dall’accademia, nell’industria. Per quello che interessa a me i posti di lavoro migliori sono di sicuro in Germania e nei Paesi Bassi. Devo capire però se voglio trasferirmi di nuovo oppure cercare qualcosa qui, anche cambiando tema di ricerca».

Sul piatto ci sono più elementi da soppesare, dalla vita privata alle prospettive di carriera e di retribuzione. «In generale all’estero gli stipendi sono più alti, anche se poi vanno rapportati al costo della vita in ogni Paese - dice Guidetti -. Non sarebbe comunque la mia spinta principale per prendere una decisione. La mia esperienza di dottorato in Belgio è stata bella e ho avuto molte occasioni stimolanti, al contrario di tanti amici che hanno fatto lo stesso percorso in Italia e sono invece rimasti delusi. Non sono contrario all’idea di rientrare, ma dipende però molto da quello che troverò». 

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