Dopo 50 anni chiude il Minimarket dei Confortini a Rezzato

Francesca Zani
L’attività fu aperta da papà Pietro, che ora ha 98 anni, e poi passata alle figlie Mariangela e Raffaella
Rezzato, la bottega Confortini chiude dopo 80 anni
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Dopo 85 anni, a Virle Treponti, si abbassa oggi definitivamente la saracinesca del Minimarket gestito dalle sorelle Mariangela e Raffaella Confortini. L’attività è stata avviata da papà Pietro (nell’insegna è sempre rimasto il suo nome), oggi 98enne, che a soli 14 anni iniziò a fare il garzone in una bottega adiacente all’attuale negozio.

È quello l’inizio di un percorso durato decenni, un tempo durante il quale il negozio originale è cresciuto sempre più, e lo ha fatto insieme e al servizio della frazione di Rezzato. Intere generazioni si sono alternate davanti al bancone e tra gli scaffali: la famiglia Confortini è stata un vero e proprio punto di riferimento per la comunità. Nel tempo accanto alle due sorelle sono arrivati i mariti Angelo Alberti e Alessandro Galuppini. «Da noi - spiegano - non si è quasi mai venuti solo per comprare, ma anche per scambiare due chiacchiere. Anche questo è stato un modo per fare comunità, allacciare relazioni, di tutto ciò siamo molto orgogliosi, soprattutto per quanto abbiamo fatto per gli anziani».

Ma ora è tempo di concludere l’avventura, certamente con più d’un rammarico. «Ci dispiace moltissimo lasciare il nostro Minimarket - proseguono le due sorelle - ma ormai siamo tutti arrivati alla pensione e i nostri figli, giustamente, hanno scelto la loro strada che non è quella di portare avanti l’attività. Negli ultimi anni, inoltre la concorrenza dei grandi supermercati e la crescita degli acquisti online, ma anche una burocrazia particolarmente impegnativa, hanno reso difficoltoso mantenere in vita piccole realtà come questa. Abbiamo resistito finché abbiamo potuto farlo, ma oggi è davvero difficile continuare».

Prima di chiudere si è cercato qualcuno che fosse disposto a proseguire. «Abbiamo anche proposto di regalare l’allestimento interno e di affiancare nel primo periodo. Purtroppo ad oggi non abbiamo trovato nessuno, ma ci speriamo ancora». Con la chiusura del supermercato, la frazione perde l’unico negozio di alimentari, oltre alla farmacia, una forneria e un bar non rimane altro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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