Consoli si illude poi esce la forza di Vibo Valentia
Gli applausi non fanno punti. Ma la Consoli McDonald’s esce dal campo con la consapevolezza di aver giocato una buona partita al cospetto della Tonno Callipo Vibo Valentia. Nel turno infrasettimanale della terza giornata di A2 vincono i calabresi per 3-1, ma Brescia regala ai suoi tifosi un’altra ottima prestazione, così come aveva fatto con Cuneo. Analisi. La Consoli vista in queste prime tre giornate, ha tutte le carte in regola per essere la rivelazione della stagione. Soprattutto se riuscisse ad annullare quei piccoli passaggi a vuoto che, nel corso di un set e di una partita, pur costando pochi punti, diventano decisivi. In particolar modo in sfide giocate punto a punto.
Contro la Callipo i ragazzi di Zambonardi offrono una resa di qualità sia in ricezione sia in attacco. Il servizio è aggressivo come piace al tecnico bresciano, e con qualche errore in meno rispetto alle partite precedenti. Galliani da opposto, in attesa dell’infortunato Bisi, sta prendendo sempre più dimestichezza con il ruolo. Abrahan pur tartassato in ricezione non vacilla. E la strada per il futuro è segnata. Dunque, contro Vibo la differenza l’ha fatta proprio Vibo. La Tonno Callipo sul taraflex del San Filippo si conferma di gran lunga la favorita alla promozione in Superlega. Basta leggere i nomi che compongono il roster, con atleti del calibro del serbo Mijailovic e dell’austriaco Bochegger, che sarebbero di buon grado titolari in molte squadre della A1. Ma Brescia non soffre neppure la sindrome d’inferiorità, perché nel primo set regala un saggio di resistenza e caparbietà. Sotto 19-23, Tiberti (al servizio) e Galliani (con 3 punti consecutivi) ribaltano il punteggio sul 24-23, prime dell’errore di Bochegger per il 25-23 finale.
Nulla da fare. La storia dei parziali successivi è simile. Brescia resta in scia, arginando lo strapotere sotto rete degli avversari. Nonostante la Consoli riesca a più riprese a mettere in difficoltà la Callipo, è sempre costretta ad inseguire nel punteggio, dovendo arrendersi nel 3 parziali successivi (17-25, 19-25, 15-25).
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