Volley, un altro Mazzone è sbarcato a Brescia

L’ultima volta di un Mazzone a Brescia è stata tanto tempo fa. Maggio 2003, stadio Rigamonti, le rondinelle contro il Modena, l’addio del Sor Carletto alla panchina biancazzurra. Oggi, 18 anni dopo, tocca invece a Tiziano, che di cognome fa proprio Mazzone, gioca a pallavolo e non a calcio (pur avendolo praticato) nella Consoli Centrale McDonald’s Brescia, e che dell’ex allenatore è pronipote. Parentela dal lato paterno, nel «ramo» giallorosso della famiglia.
«Colori che abbiamo nel sangue - racconta lo schiacciatore classe ’95 - soprattutto per me, nato all’ospedale dell’Isola Tiberina e a tutti gli effetti un 'figlio di Roma' ». Esattamente come l’altro Mazzone, Carlo, incontrato alcune volte durante ricorrenze di famiglia. «La prima volta mi mise soggezione: alto, imponente, spalle larghe. Gli chiesi di Totti, il mio idolo, capii che per lui era come un figlio. Ma l’altro giocatore di cui parlava spesso era Roberto Baggio». I tempi di Brescia e della corsa sotto la curva dell’Atalanta. «Ero piccolo, ma crescendo non so quante volte ho visto quelle immagini ormai diventate famose in tutto il mondo. E ogni volta che qualcuno scopre la mia parentela, seppur alla lontana, mi chiede di quel momento, come se a correre ci fosse stata tutta la famiglia...».
Ricordo che ovviamente, e soprattutto, fa capolino da una settimana a questa parte, visto che Tiziano è arrivato da pochissimo a Brescia. «Scherzando ho detto ai miei compagni: «Con quello che ha fatto il mio prozio, qui potrei diventare sindaco». Ripeto, solo una battuta, ma quando in spogliatoio hanno scoperto la parentela hanno voluto sapere tutto. In realtà i contatti sono sporadici, ma resta il grande affetto per una persona fantastica: ecco perché giocare qui è speciale». Mazzone (Carlo) a Brescia il segno lo ha lasciato eccome ed è riduttivo ricondurre tutto all’episodio della corsa sotto la curva.
Ora tocca all’altro Mazzone (Tiziano) aiutare la Consoli a scalare posizioni nel campionato di serie A2 maschile di volley. Un arrivo il suo, tra l’altro, molto particolare. «Ho vestito la maglia di Siena per l’ultima volta proprio contro Brescia, il giorno dopo sono arrivato in biancazzurro. E posso dire di essere felicissimo della scelta fatta. La prima parola che mi viene in mente è "famiglia": nonostante sia qui da pochi giorni, ho subito respirato un’aria positiva. La società, il tecnico Zambonardi, i compagni: tutti fanno in modo che le cose vadano sempre per il verso giusto affinché il clima sia positivo. Ed è esattamente ciò che stavo cercando per la mia nuova avventura sotto rete».E se «Mazzone senior» a Brescia ha avuto a che fare con giocatori Baggio, Guardiola e Toni, Tiziano oggi divide spogliatoio e ruolo con un totem della pallavolo, Alberto Cisolla. «Il mio esordio nella Consoli è stato entrando proprio al suo posto. Al momento non ci ho fatto caso, poi il giorno dopo rivedendo le immagini, osservando le fotografie, ho realizzato: ho dato il cambio ad una leggenda del volley e il pensiero mi ha fatto effetto. Alberto è un ragazzo incredibile, da cui puoi imparare in partita come in allenamento. Ma soprattutto è uno stimolo, perché se entri al suo posto sai che non puoi permetterti di dare il 99% di quello che hai, ma devi mettere tutto in campo».
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Così sarà anche domani, visto che la Consoli torna in campo per il turno infrasettimanale di serie A2: alle 18 al San Filippo arriva Porto Viro, l’obiettivo è mettersi alle spalle la sconfitta di sabato scorso contro Lagonegro. «Figlia - dice Mazzone - di una prova magari non brillantissima, ma anche di una trasferta molto lunga e di una partita giocata in un palazzetto caldo. Ho giocato due stagioni a Lagonegro, so quanto può fare il pubblico. Tifosi che tra l’altro siamo contenti di vedere sempre al palazzetto, perché avere il sostegno fa la differenza. Ritrovare la gente sugli spalti fa bene al nostro movimento, ma a tutto lo sport in generale».
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