Vendita del Brescia, Corioni incontra i russi
Avvocati e commercialisti: è il loro momento. Gino Corioni li vuole schierati a ranghi compatti. Perché la trattativa per la cessione del Brescia ad investitori stranieri procede a ritmi serrati. Tanto da essere arrivata ad uno snodo fondamentale: o si chiude a stretto giro di posta o il rischio è che non se ne faccia più nulla. Le indiscrezioni che abbiamo raccolto nei giorni scorsi continuano a trovare riscontri e anche nella serata di domenica sono emersi nuovi particolari.
Si sa per certo che Corioni ha deciso di convocare i professionisti dei quali si avvale per la gestione della società e che in questi giorni si trovano fuori città per le vacanze. Oggi si troveranno tutti seduti allo stesso tavolo a Ospitaletto (presumibilmente negli uffici della Saniplast) sul quale verrà messa la proposta d’acquisto che un gruppo di investitori esteri ha formulato al presidente.
Il quale, finora, ha trattato e dettato le proprie richieste per il tramite di due commercialisti di Cremona che sarebbero i registi dell’operazione.
Anche domenica pomeriggio però sugli spalti del Rigamonti si è visto Felice Garzilli, ex giocatore della Cremonese ora promotore finanziario, che insieme ad altri rappresenterebbe il gruppo interessato alla società di via Bazoli. Gruppo che potrebbe avere radici russe, arabe o slovene: in questo caso la holding di riferimento sarebbe la Mapi Group, controllata dal colosso energetico Gazprom.
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