Nel 2024 l'America's Cup nel Mediterraneo di Barcellona
La Coppa America torna in Europa. Nel 2024 le imbarcazioni sfideranno la barca volante di Team New Zealand sul mare della Catalogna. Di sicuro ci sarà Luna Rossa che difenderà i colori dell'Italia velica, battuta nell'ultima edizione proprio dai Kiwi con il trio olimpico Peter Burling, Blair Bluke e Glenn Asbhy, un bottino olimpico di quattro medaglie. E Barcellona ricorda il sogno olimpico dei Giochi del 1992 con in gara i bresciani Giorgio Zuccoli e Angelo Glisoni che avevano come tecnico il gargnanese Andreino Menoni. Glisoni che si conferma oggi tecnico per la lavorazione delle Wing (le ali), ancora con Luna Rossa, quasi certamente con due aziende della nostra provincia la Gropeli di Palazzolo e la Scs di Pontoglio. E il Mediterrano spagnolo ci riporta alla Coppa del 2007 con la prima partecipazione gardesana con +39 Challenge, portacolori del Circolo Vela Gargnano.
L'avventura lacustre di + 39
L'avventura in Coppa America di «+39» è la storia della vela della nostra terra, dei suoi velisti, dei suoi dirigenti, degli skipper che, da sempre, frequentano le rive lacustri. La sintesi è quella scelta di Luca Devoti, campione olimpico di riva veneta, voluto come skipper del gruppo guidato da Lorenzo Rizzardi e Cesare Pasotti. Devoti riesce ad arruolare i giovani campioni della vela di tutto il Mondo, realtà promettenti talenti del singolo Finn, tecnici e velai. C'è, tra gli altri, l'enclave di Sicilia, dove ci sarà la prima base in acque marine, i «picciotti» palermitani con alla testa Gabriele Bruni. Storie di gente legata a doppio filo con i nostri laghi. Per Bruni tanti anni di regate con le flotte olimpiche. Con il fratello Francesco (co timoniere di Luna Rossa) era stato a Sydney nel 2000 con l'acrobatico 49Er, nel 2001 primo al Mondiale Tiger sul Garda. Poi arriva l'avventura in Coppa America come stratega di +39 Challenge, la prima barca italiana d'acqua dolce. Di seguito, viene la sua terza vita sportiva come tecnico (dopo Olimpiadi e Coppa) che si incrocia ancora con Angelo Glisoni, velista di Iseo, tecnico della nazionale austriaca che, in Brasile, vedrà il suo equipaggio conquistare la medaglia di Bronzo.
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Fratelli coltelli, amici nemici in regata
Tre vite vissute, da atleta a tecnico, quella storia in Coppa che ancora si porta dentro, i suoi chiari e scuri, la lotta in famiglia con il fratello, entrambi «Strateghi», uno sull'albero di +39, l'altro su Luna Rossa. "All'epoca fratelli coltelli si disse, in verità non poteva essere così per due che, insieme, hanno condiviso il sogno olimpico a Sydney 2000 – sottolinea Gabriele – ed era quel sogno che Devoti aveva voluto ricreare con +39. Per me trovarmi in barca con Iain Percy, Ian Walker, Bart Simpson, Rafa Trujillo (tutte medaglie), è stato un vero Master Universitario. Ogni regata che diventava una lectio magistralis. Così ho imparato ancora tanto. Io, in regata, salivo sull'abero a scrutare l'orizzonte, a leggere le raffiche del vento. E sull'abero di una delle barche rivali c'era mio fratello Checco, Francesco. Oggi è uno dei due timonieri di Luna Rossa; belle, bellissime, a tratti emozionanti, quelle sfide". Un rapporto con i compagni d'avventura che è poi proseguito con altre sfide, altri progetti: «Con Percy e Simpson, che saranno oro e argento a Pechino e Londra, ho partecipato a varie tappe del Circuito Internazionale delle sfide a due. Ho anche vinto il Campionato Inglese». Fino ad incontrarti con sir Ben Ainslie, lo skipper avversario di tuo fratello: «Ben è baronetto per meriti sportivi. Devo dire che a terra è sempre cordiale e gentile. Una volta in acqua è uno che non molla mai, un killer spietato, ovviamente in senso agonistico. Con lui e Iain abbiamo vinto il Match-Race della vostra Centomiglia Cup del 2008 a Trapani. Vincemmo 3-1 nella finale contro James Spithill, che è il co timoniere di Luna Rossa con mio fratello». L'avventura di +39 è un vera storia, quasi epica, ovviamente, anche con momenti brutti: «Si, la rottura dell'albero nelle regate di flotta prima dell'inizio di quella che era la Louis Vuitton Cup. L'albero spezzato in un incrocio con i tedeschi – ricorda Bruni – fu uno schock. Ma il lavoro di tutti ha portato alla ricostruzione del bellissimo profilo costruito da Goran Mastrom, in Svezia, anche lui ex medaglia olimpica, con la regia di Angelo Glisoni».
Le Ali bresciane di Luna Rossa
Nel 2021 Angelo è l'uomo delle ali «bresciane» di Luna Rossa: «Angelo è sempre stato un grande esperto di appendici, dai surf ai catamarani. Insieme condividiamo il lavoro di tecnici, io con la nazionale azzurra, lui con la squadra austriaca». Dai fratelli-coltelli è passato agli amici-nemici? «No, anzi la collaborazione a terra è importantissima. E una volta, in acqua ognuno si esprime come meglio sa fare». A Tokio per il gardesano Ruggi Tita e la romana Caterina Banti è arrivato l'oro, grazie proprio alla regia di Gabriele Bruni.
Ecco cosa è rimasto di quella prima volta in Coppa America di una barca lacustre. Tanto, poco, tantissimo, come il momento più bello: "La vittoria in Svezia contro i neozelanesi – sorride Ganga Bruni - era il 25 agosto del 2005. Come se il mio Palermo oppure il vostro Brescia avessero vinto una gara di Champions contro il Real Madrid". Un sogno, ad occhi aperti, che nessuno dei protagonisti dimenticherà. Come la medglia d'oro di Ruggi Tita nell'estate scorsa sul mare di Tokio. Ed ora di nuovo in Europa anche con la Coppa America. Sarà un'estate avvicente con i Giochi Olimpici nelle acque di Marsiglia per Parigi 2024 e subito dopo Barcellona con una nuova avventura della Coppa America. Il trofeo sportivo più antico del Mondo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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