Vanessa Ferrari rientra in Italia: «Attenti a darmi per finita»
Per Vanessa Ferrari il giorno dopo l’infortunio è stato uggioso, e non soltanto per la pioggerellina che scende su Montreal, dopo una settimana insolitamente mite per lo standard delle ottobrate canadesi.
«Non ho dormito, il piede mi ha fatto male tutta la notte - ha raccontato ieri la ventisettenne ginnasta bresciana -. E questa mattina mi sono ritrovata gonfio anche l'altro piede. Adesso, in Italia mi vedrà il professor Guido Zattoni, che mi ha sempre seguita al Poliambulanza di Brescia. Voglio togliermi subito il pensiero dell'intervento chirurgico così potrò lasciare prima le stampelle e andarmene in vacanza con Simone, il mio fidanzato. Avevamo programmato questo viaggio molto tempo fa ed adesso è l'unica cosa alla quale voglio pensare».
Oggi Ferrari rientra in Italia. In attesa di un responso, è inevitabile ripensare alla finale conclusa nel peggiore dei modi. «Ho deciso di rischiare il flick tempo Tsukahara sulla seconda diagonale perché sentivo che potevo vincere l'oro. Il mio allenatore, Enrico Casella, mi aveva detto che se avessi fatto lo stesso esercizio della qualificazione, che poi era quello di Rio de Janeiro, avrei portato a casa il bronzo. Però io l'argento e il bronzo al corpo libero ce l'avevo già, così ho deciso di non accontentarmi».
E ora cosa farà Vanessa Ferrari? «Adesso ci sono molte persone che stanno prevedendo il mio futuro dice -. Ci tengo a dire che qualunque cosa accadrà sarà solo per una mia decisione. Nei prossimi mesi avrò tempo per riflettere e comunque nella mia vita la ginnastica continuerà sempre ad esserci. In questi mesi di convalescenza mi sono data un po' da fare in palestra come tutor, dando una mano alla piu' giovani. Ma ripeto, sceglierò io cosa fare, quindi attenti a darmi per finita troppo presto».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche l’allentatore Enrico Casella, che conosce meglio di chiunque altro lo spirito combattivo della Ferrari: «Aspettiamo che le venga nostalgia della palestra e poi vedremo. Lei non riesce a star ferma a guardare, anche nell'ultimo periodo, mentre ci aiutava in allenamento, non vedeva l'ora di tornare in pedana. È più forte di lei, anche se i suoi tendini saranno un problema. Il destro adesso è infiammato, per lo sforzo di compensazione. Aspettiamo che la visiti il professor Zattoni, il nostro ortopedico di fiducia che ha sempre seguito le ginnaste di Brescia. Quel tendine poteva saltare in ogni momento, se avesse aspettato un giorno sarebbe stato meglio. Sono sicuro che, una volta guarita, se si sentirà ancora competitiva la rivedremo in gara per giocarsi qualcosa di importante. Avete visto tutti che a Vanessa non basta partecipare».
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