Us Open: Berrettini sbatte ancora contro Djokovic
Come a Wimbledon, il grande sogno dura solo un set. Troppo Novak Djokovic per Matteo Berrettini, che chiude ai quarti il suo cammino newyorkese: 5-7 6-2 6-2 6-3 il finale a favore del numero uno del mondo, a due vittorie dalla storia. Atteso da Alexander Zverev in semifinale, il 34enne serbo resta in corsa per il Grande Slam nell'anno solare - impresa riuscita solo a Rod Laver nel 1969 - e per il 21esimo Major della carriera (sarebbe il quarto sul cemento di Flushing Meadows) che gli permetterebbe di staccare Nadal e Federer.
Matteo ci ha provato, aggiudicandosi un primo combattutissimo parziale come nella finale sull'erba londinese: l'azzurro se l'è giocata alla pari, replicando colpo su colpo in una battaglia che l'ha visto andare oltre i suoi punti di forza, diritto e servizio. E quando è riuscito a strappare la battuta a Djokovic, andando a servire per il set, ha tenuto duro nonostante la rimonta subita (da 40-0 a 40 pari), portandosi in vantaggio dopo un'ora e 17 minuti. Poi, però, Djokovic è salito ulteriormente di livello e Berrettini non ci è arrivato più: da lì è partito una sorta di monologo in serbo davanti al quale il 25enne romano - che da lunedì sarà comunque numero 7 al mondo, best ranking - ha potuto solo alzare bandiera bianca.
Quarta sconfitta su quattro contro Djokovic, la terza quest'anno considerando anche i quarti al Roland Garros, la sesta in altrettanti confronti con un Top 10 in uno Slam, a riprova che manca ancora uno step importante per aspirare a qualcosa di più. «Ma è stato un grande match - gli rende onore Nole, mai sconfitto nei quarti agli Us Open e imbattuto negli Slam da 26 incontri di fila - Matteo è un giocatore incredibile, è ormai stabilmente nella Top Ten e ogni volta che ci affrontiamo è una battaglia serrata. Quando ho perso il primo set, sono riuscito a non pensarci, a concentrarmi sul momento. Ho portato il mio tennis su un altro livello e ho giocato quelli che sono stati finora i miei tre set migliori in questo torneo».
Ora per Nole c'è uno Zverev on-fire, che non perde dagli ottavi di Wimbledon e che già a Tokyo ha spezzato il suo sogno olimpico in semifinale, andandosi poi a prendere l'oro.
Nel tabellone femminile, intanto, continuano le sorprese: l'ultima la regala Maria Sakkari, che centra la sua seconda semifinale in uno Slam dopo quella di giugno a Parigi, regolando con un doppio 6-4 la finalista 2016 Karolina Pliskova. Il servizio è stato la chiave per il successo dell'ellenica, che per portare in fondo la sua favola dovrà interromperne un'altra, quella della 18enne Emma Raducanu, partita dalle qualificazioni. Appuntamento nella notte italiana, dopo l'altra semifinale che metterà di fronte Leylah Fernandez e Aryna Sabalenka.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato