Uran in rosa verso Montecampione
Il corridore della Omega Pharma Quickstep mantiene la maglia rosa. Domenica l'arrivo della corsa a Montecampione
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Rigoberto Uran Uran, il colombiano della Omega Pharma-Quickstep trapiantato a Buffalora mantiene la maglia rosa di leader del 97esimo Giro d’Italia anche al termine della 14esima tappa, la Agliè-Oropa di 164 chilometri con arrivo in salita, vinta dal 24enne Enrico Battaglin (Bardiani).
«Tutti mi chiedevano di provarci, io ho detto che l'avrei fatto, e forse è stato anche troppo presto». Il primo ad attaccare la maglia rosa Rigoberto Uran è stato Domenico Pozzovivo, scattato nel finale dell'ultima salita con Nairo Quintana. «Erano un po' tutti al gancio tranne Quintana - spiega a Raisport il lucano dell'Ag2r - che non mi ha dato un cambio e ha fatto lo sprint... Mi sento bene sulle pendenze più arcigne, poi sul pavè ho perso qualcosa».
Lui, Rigoberto da Buffalora, non si scompone davanti ai secondi perduti: «Il Giro è una corsa di ventuno giorni, bisogna sempre andare regolare». Queste le prime parole del colombiano dopo l’approdo al Santuario di Oropa. «Oggi è stata dura - ha spiegato ai cronisti - ma ho la fortuna di avere una squadra forte e non ho avuto alcun timore. Sapevo che mi avrebbero attaccato ed ho pagato solo 25 secondi: nessun problema, sono abbastanza tranquillo. Chi temo di più? È dall’inizio che dico Pozzovivo, Quintana e Majka: il Giro è ancora abbastanza aperto».
E lo sarà ancor più domenica quando la carovana rosa approderà dove per Uran c'è aria di casa: a Montecampione, terra bresciana, infatti, i corridori concluderanno verso le 17 quella che risulta forse la prima vera tappa di montagna tout court del Giro edizione 2014. Sarà una salita nel ricordo di Pantani, visto che si corre la quindicesima tappa con partenza da Valdengo ed arrivo a Plan di Montecampione dopo 225 chilometri. Tracciato piatto sino ai -19,3 dal traguardo in quota, il secondo consecutivo. Ancora tanta strada per chi vuole attaccare e provare a scardinare le gerarchie della graduatoria. Uran permettendo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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