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Undicenne perde i capelli, l'allenatore si rasa per sostenerlo

Il piccolo era deriso dagli avversari. Il mister si è schierato con lui.
Il "pelato" Gianluca Vialli alza la Coppa dei Campioni. Era il 1995.
Il "pelato" Gianluca Vialli alza la Coppa dei Campioni. Era il 1995.
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Giù il cappello mister. E poco importa se sotto non ci sono più i capelli. La storia che arriva da un campetto di periferia è, per una volta, una lezione di vita che il mondo del calcio ci regala. E vede protagonista un bambino di 11 anni e il suo allenatore. 
 
Il ragazzino, a causa di un attacco di alopecia areata, perde completamente i capelli e in dieci giorni diventa calvo. Uno choc per lui e per la sua famiglia. «Solo su un campo da calcio mio figlio toglieva la cuffia» racconta la mamma del bambino. Ma è proprio sul rettangolo di gioco che si consuma la piccola grande sofferenza per il bambino che durante una gara di campionato viene preso di mira dagli avversari coetanei. «Pelato, sei solo un pelato» gli gridano sorridendo.
 
 
L'allenatore decide allora di schierarsi con lui. Si presenta al campo con la cuffia in testa. Sotto non ha più un capello. "Anche pelati siamo i più forti".
 
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