Una stele per ricordare la figura sportiva di Renato Gei
Una stele posizionata nei pressi degli spogliatoi. Perché i giocatori, ma anche i tifosi, sappiano cosa ha rappresentato Renato Gei non solo per il calcio, ma per tutto lo sport bresciano. Ieri, al campo intitolato all’ex giocatore e allenatore, in occasione del centenario della sua nascita è stata inaugurata l’opera dell’artista Graziano Fostini, in acciaio inteso come «materiale industriale» anche per dare il senso del divenire, un ritratto all’interno di un riquadro quasi a ricordare le mitiche figurine.
In tanti ieri hanno voluto essere presenti al campo che Comune di Brescia e società San Filippo hanno dato in gestione allo Sporting Club Brescia: dal presidente padrone di casa Ezio Di Loreto («Un gesto doveroso per un personaggio che deve essere ricordato e conosciuto da tutte le generazioni») al sindaco Emilio Del Bono, e poi gli assessori Fabio Capra e Federico Manzoni, Giorgio Lamberti per la San Filippo, Giuseppe Caldana presidente Unioncasa che ha fattivamente partecipato alla realizzazione della stele. E ovviamente la famiglia Gei rappresentata da Paolo, che emozionato e orgoglioso ha ricordato la figura del papà.
«Il mio grazie va innanzi tutto a coloro che hanno voluto omaggiare il “babbo”, come lo chiamavamo noi avendo la mamma fiorentina. Sono certo che sia Renato sia mio fratello Gianni, da lassù, saranno felici di questo riconoscimento. Mio padre è stato un bresciano vero, nato in via Milano e cresciuto sui campi della Pace, che ha saputo portare la sua, la nostra brescianità in tutta Italia. La stessa cosa che ha fatto uno dei suoi pupilli, Ottavio Bianchi. Persone magari un po’ chiuse, ma dal cuore grande».
Nelle parole di Gei emerge a 360 gradi la figura del padre. «È nato povero, rimasto orfano a due anni, dopo la scuola giocava a calcio e nel frattempo faceva qualche lavoretto per guadagnare qualche soldo. Ha fatto una parte della storia del Brescia tra promozioni e salvezze in A: giusto a Santo Stefano ricorrevano i 56 anni dalla storica vittoria in casa contro la Juventus: un 4-0 indimenticabile».
«La famiglia Gei è splendida, per me è un onore essere a questa inaugurazione – le parole di Del Bono – perché come ha detto Paolo, suo padre Renato è stato un vero e proprio ambasciatore della brescianità. In lui erano racchiusi quei valori di concretezza, riservatezza e umanità che ci caratterizzano da sempre».
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