Tutti in coda per il Brescia, Balotelli dice: «Mi sono ritrovato»
Esce dallo store e raggiunge gli amici, assiepati all'ombra ad aspettarlo. «Gà l'om fada! (ce l'abbiamo fatta)» e alza al cielo la busta gialla con dentro il lassapasciare per vivere un sogno. Lui è Marco, 31 anni, e si è appena aggiudicato un abbonamento in Curva Nord per la stagione del Brescia alle porte.
C'è parecchio entusiasmo oggi all'angolo tra via Solferino e via Ferramola in città, quasi quanto ce n'era alla prima tornata. All'ora di pranzo la coda di tifosi, alcuni appostati già dall'alba, occupa ancora tutto il marciapiede davanti al Brescia Official Store, sotto l'occhio degli agenti della Locale, arrivati per prevenire eventuali disordini. «Ma oggi fila tutto liscio» ci dicono. Tutto stavolta funziona senza intoppi, dai terminali al rispetto dell'ordine di arrivo. Niente cori di protesta, dunque, solo un gran chiacchiericcio, selfie con il trofeo appena conquistato e grandi saluti da rientro dalle ferie. «Ci vediamo allo stadio» e poi via tutti verso il bar a bere un pirlo per celebrare il momento «che tanto siamo ancora in vacanza».
Insomma, questa febbre da serie A non accenna a passare. A metterci il carico da novanta, poi, oggi c'è la presentazione ufficiale di Mario Balotelli, nuovo attaccante di casa che può contare sull'affetto dei bresciani. «L'importante è che pensi a giocare, perché quello lo sa fare e lo sa fare come un dio», si sente dire in fila. «Spero che abbia messo la testa a posto - aggiunge speranzosa una ragazza -, deve stare concentrato». E la sua amica, quella razionale e pragmatica, personaggio che non può mai mancare: «Starom a eder» e alza il sopracciglio. Sì, staremo a vedere.
Intanto lui su Instagram pubblica una storia con il suo profilo contrapposto a quello della leonessa, su sfondo rigorosamente biancoblù e taggando la pagina ufficiale della società. Una specie di dichiarazione d'amore e buone intenzioni, occhi negli occhi.
Poi dopo pochi minuti aggiunge una frase motivazionale, con tanto di leone alato tra le nuvole a dare un tocco di epicità all'affermazione, che sintetizzata suona più o meno così: «Trovare se stessi non è facile, non sei una banconota da dieci dollari che ritrovi nel cappotto dello scorso inverno. Non sei perso. Il tuo vero io è proprio qui, seppellito dai condizionamenti culturali, dalle opinioni degli altri, dalle conclusioni inaccurate. Trovare te stesso è tornare a te stesso. Un disimparare, andando a fondo, per ricordare chi eri prima che il mondo mettesse le mani su di te»
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