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Tokyo 2020, straordinaria impresa di Jacobs e compagni: è oro

La staffetta 4x100 italiana entra nel mito con un tempo di 37"50 e vince la medaglia più preziosa, davanti a Gran Bretagna e Canada
  • Gara epica per la 4x100 italiana, con Marcell Jacobs
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  • Gara epica per la 4x100 italiana, con Marcell Jacobs
    Gara epica per la 4x100 italiana, con Marcell Jacobs
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Dalla corsia 8, la 4x100 italiana entra nel mito. Medaglia d'oro per la staffetta azzurra alle Olimpiadi di Tokyo 2020, con un tempo straordinario di 37"50 (franutumato il nuovo record italiano stabilito in batteria ieri). Anche in questa prova il desenzanese Marcell Jacobs ha illuminato la staffetta tricolore: un capitano coraggioso che in seconda frazione ha trascinato i compagni Lorenzo Patta, Eseosa Fostine Desalu e Filippo Tortu, che hanno tagliato il traguardo davanti a Gran Bretagna e Canada.

Intervistato a caldo, il velocista bresciano ha detto: «Siamo sul tetto del mondo, abbiamo sentito il calore di tutti gli italiani». L'uomo più veloce del mondo sarà portabandiera dell'Italia nella cerimonia di chiusura in programma domenica e, con due ori nella stessa edizione, si affianca ai grandi miti del passato, tra i quali Usain Bolt. Nello stadio Olimpico di Tokyo hanno risuonato le note di «Notti Magiche» di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato. Gli azzurri si sono intrattenuti a lungo a bordo pista con le bandiere tricolori a festeggiare con la delegazione italiana, con Tortu - ultimo staffettista - scoppiato in un pianto dirotto..

«È stata anche oggi una giornata fantastica e indimenticabile. Non ho parole, sono felice e super contenta» ha detto la mamma Viviana Masini, mamma di Marcell, che ha seguito dal suo albergo a Manerba del Garda con parenti, amici e clienti. «Il gruppo della staffetta si è unito bene, hanno trovato la loro quadra - ha detto Viviana Masini ai microfoni di Sky Sport -. Ho visto Marcell molto concentrato. Adesso ho voglia di riabbracciare mio figlio. Non so quando lo rivedrò ma penso presto. L’altro giorno dentro di me pensavo a cosa avrei voluto di più. Ecco, quel di più è arrivato». 

Gli azzurri della 4x100 erano sbarcati in finale con il quarto crono delle semifinali, frantumando per la prima volta il muro dei 38 secondi. La 4x100 maschile azzurra è tornata nella finale olimpica 21 anni dopo Sydney 2000. Uno per tutti, tutti per uno: la 4x100 italiana si è confermato un gruppo compatto. Alla vigilia Filippo Tortu aveva detto: «Sapevamo di poter entrare in finale ed eravamo qui per questo. Era giusto non porsi limiti e non l’abbiamo fatto».

Il velocista brianzolo aveva elogiato anche i colleghi non schierati ai Giochi: «Mi sento di ringraziare anche gli altri staffettisti che sono qui, Davide Manenti, Antonio Infantino e Wanderson Polanco, ma anche Federico Cattaneo e Roberto Rigali (uno dei velocisti bresciani, ndr) che non sono a Tokyo insieme a noi, ma che ci hanno accompagnato in questi anni».

Eseosa Fostine Desalu, per tutti Fauasto, è felice di aver raccolto il testimone da Jacobs in terza frazione: «È stata una bella emozione correre con un campione olimpico in squadra. Il gruppo è davvero fomentato, molto unito. Sapevamo di poter contare su Marcell, ma anche su Filippo e sull’esordiente Patta che non ha tradito le aspettative».

Il sardo Lorenzo Patta, schierato a sorpresa al posto di Manenti, è stato molto bravo al lancio in prima frazione: «Ero abbastanza tranquillo - racconta - soltanto appena sveglio ho sentito un po’ di ansia per questa gara. Penso che la mia frazione sia andata discretamente bene, nonostante il gran caldo».

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