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Tokyo 2020, l'oro olimpico del '64: «Vanessa: vai, ce la fai»

L'incoraggiamento alla bresciana che lunedì affronta la finale del corpo libero arriva da Franco Manichelli: fu primo nella stessa specialità
Vanessa Ferrari
Vanessa Ferrari
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«Vanessa, te lo dico con il cuore: vai, ce la fai». L'incoraggiamento per Vanessa Ferrari - che lunedì sarà impegnata nella finale del corpo libero di Tokyo 2020 - arriva da Franco Menichelli, che nelle Olimpiadi del 1964, nella capitale, giapponese conquistò l'oro al corpo libero, l'argento agli anelli e il bronzo alla parallele pari. Dopo il quarto posto a Londra 2012 e Rio 2016, la bresciana va alla ricerca di una medaglia che «merita: dovrà mettercela tutta, ma lei - aggiunge Menichelli, che il 3 agosto compirà 80 anni - lo farà, perché non può farne a meno, è nel suo Dna di campionessa». Per il quarto posto conquistato dalle azzurre nella prova a squadre «non ci sono parole: le nostre ginnaste sono state bravissime. Purtroppo - ricorda l'angelo azzurro - hanno fatto proprio come noi con la maschile nel '64, quando finimmo dietro alla Repubblica Democratica Tedesca».

È dello stesso parere anche la farfalla bresciana che commenta la prova a squadra delle azzurre della Ginnastica che hanno sfiorato il podio a Tokyo. . «Siamo state tutte bravissime. La gara meglio di così non poteva andare. Non abbiamo fatto neanche un errore. Io non so se siamo l'unica Nazione a non aver fatto neanche un errore. All'inizio avevo detto alle mie compagne, possiamo lottare tranquillamente per il quarto posto e invece abbiamo lottato per il terzo. Quindi, che volete di più? Certo, alla terza rotazione abbiamo cominciato a crederci. Ma con la trave, che non è proprio il nostro attrezzo di punta, all'ultimo giro già essere riusciti a portare a casa tre esercizi su tre vuol dire tanto. Siamo state tutte bravissime nonostante la stanchezza per la qualifica dell'altro giorno. Abbiamo tirato fuori quello che dovevamo. Io ho provato a fare qualcosina in più al corpo libero. Volevo testare ulteriormente l'esercizio ma poi ho preferito concentrarmi sugli arrivi».

Per il caporal maggiore dell'Esercito Italiano si tratta del terzo quarto posto consecutivo, dopo i due al corpo libero di Londra e Rio de Janeiro. «Diciamo che la pratica del quarto posto anche stavolta l'abbiamo archiviata, quindi nella finale al corpo libero posso solo che salire». Dice la Ferrari che, rispetto alla qualifica, nella sua specialità, ha ottenuto 66 millesimi in meno. «Sì, ma la giuria era diversa e il giro in presa non me l'hanno dato». La Ferrari risponde anche alle domande sulla Biles che ha abbandonato la competizione ammettendo le difficoltà che si trova ad affrontare dal punto di vista mentale.

«Sinceramente non so cosa abbia Simone. Non è mai una bella notizia se una atleta si infortuna. Io gareggio per me stessa. In pedana lotto sempre contro di me, non contro gli altri. Il 2 agosto voglio far bene per me stessa, indipendentemente da chi dovrò battere. La Gran Bretagna? Sapevamo che fosse forte». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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