Tokyo 2020, Jacobs: «Sapevamo di poter fare qualcosa di grande»
«Nel momento in cui siamo entrati in pista per la finale sapevamo che avremmo potuto fare qualcosa di grande e lo abbiamo fatto. Tutti gli avversari si sono complimentati perché abbiamo fatto qualcosa di incredibile». Lo ammette sicuro Marcell Jacobs ai giornalisti riuniti alla conferenza stampa a Casa Italia con gli altri tre atleti vincitori della storica medaglia d’oro alla staffetta 4x100 alle Olimpiadi di Tokyo, Filippo Tortu, Lorenzo Patta e Fausto Desalu.
Essere l’ultimo frazionista della staffetta 4x100 è «la cosa più bella e la cosa più brutta - dice Filippo Tortu -. Hai addosso una tensione anche superiore a quella della gara individuale. Portare al traguardo la staffetta è stato fantastico e subito dopo Lorenzo mi ha detto che avevamo vinto». Per gli Azzurri protagonisti del podio più ambito di tutti i Giochi Olimpici è un sogno ancora da metabolizzare. «Per me l'Olimpiade è tutto: ho cominciato a correre per questo. Mezz’ora prima della gara mi sono detto che sarebbe stata la gara della mia vita, e che non potevo andar via - prosegue Tortu -. Mi sono allenato in un parco per un mese. È un miracolo che siamo riusciti a fare tutto questo, e un miracolo non può essere spiegato».
Con la medaglia d'oro della staffetta italiana 4x100 alle Olimpiadi «non c'è Lukaku o Ronaldo che tenga» scherza Fausto Desalu rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla possibilità che dopo Tokyo 2020 all'atletica sia riservato maggiore spazio su giornali e tv rispetto al calcio. «Mi auguro che da settembre i genitori portino i figli a fare atletica: è una palestra di vita che ti insegna a non mollare mai, anche quando ci sono grandi difficoltà, come dimostra la mia esperienza» ha concluso Jacobs.
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