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Come la tecnologia migliora la sicurezza e le performance sportive

La Redazione Web
Innovazioni nello sport: più sicurezza, migliori prestazioni e un coinvolgimento sempre maggiore per gli spettatori
Charles Leclerc con i meccanici della Ferrari - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Charles Leclerc con i meccanici della Ferrari - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Lo sport è in continuo sviluppo: atleti e professionisti puntano a essere sempre più competitivi, trovandosi alla ricerca continua di nuove soluzioni e strategie per migliorare le prestazioni, ridurre gli infortuni, ma soprattutto ad aumentare la sicurezza, e la tecnologia può dare un enorme aiuto in tutti gli aspetti. Dall’atletica e agli sport di squadra fino al motorsport, nascono innovazioni sempre più confortevoli e in grado di garantire la salute e l’integrità dell’atleta.

La tecnologia, oltre a supportare la prestazione atletica, gioca un ruolo fondamentale nel coinvolgimento del pubblico: tenendo conto che oggi la durata dell’attenzione è sempre più bassa, seguire un evento sportivo potrebbe risultare impegnativo, ecco allora che lo spettatore viene sollecitato all’interazione e coinvolto proprio grazie a novità tecnologiche che cambiano la percezione di un evento sportivo.

Protezione

Per garantire la sicurezza dei piloti di Formula Uno, nel 2018 è stato introdotto l’halo, una struttura in titanio che circonda la parte superiore dell’abitacolo.

In un primo momento il sistema di protezione ha suscitato diverse critiche per una questione di estetica della monoposto, ma si è rivelato di fatto un salvavita. Infatti, fanno da esempio l’episodio di Romain Grosjean in Bahrain nel 2020, pilota francese che nonostante si sia schiantato contro le barriere non ha riportato danni alla testa, e quello di Lewis Hamilton che a Monza nel 2021 si è trovato la ruota anteriore di Max Verstappen appoggiata sull’halo.

A proposito di sicurezza del cranio, parte del corpo che richiede un’attenzione non da poco nello sport, l’ormai ex portiere Petr Cech dopo aver riportato un infortunio alla testa, tornò a giocare con un casco da rugby e più avanti fece lo stesso l’ex calciatore Christian Chivu.

Precisione

Oggi nella stragrande maggioranza degli sport esistono dei sensori in grado di registrare le prestazioni di un atleta in ogni dettaglio: nel calcio è possibile rilevare la posizione in campo dei giocatori, misurare la distanza percorsa e la loro frequenza cardiaca oltre a tanti altri dati utili agli analisti. Tutto questo grazie a una pettorina che i giocatori indossano sotto la maglia.

Il Brescia Calcio per l’appunto da qualche anno si affida a K-Sport World, partner ufficiale della società, per stare al passo e ottenere le migliori performance possibili.

In Italia, per ridurre gli errori dei direttori di gara, sono sbarcate due tecnologie a loro supporto: nel 2015 è stata introdotta la Goal Line Technology, sistema in grado di rilevare se la palla ha effettivamente superato la linea di porta e quindi stabilire se il gol sia valido o meno. La tecnologia è stata ereditata dal tennis: nasce, infatti, come sistema «Hawk-Eye», ovvero occhio di falco. Successivamente approda nel 2017 il VAR (Video Assistant Referee), che offre più replay da diverse angolazioni per rivedere una valutazione arbitrale, anche se il suo utilizzo ha sollevato, nel corso degli ultimi anni, molte critiche.

Anche il basket si appoggia da questo tipo di supporto già dal 2004, che a differenza del calcio non ha suscitato così tante polemiche. Sotto il nome di «Instant Replay», gli allenatori possono richiedere direttamente una revisione.

Intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale trova applicazione anche nello sport, ad esempio aiuta nella fase di ricerca (scouting) dei calciatori: è possibile impostare una ricerca personalizzata degli atleti inserendo i parametri richiesti per poter trovare il profilo più adatto. Il Milan, ad esempio, nelle sessioni di calciomercato degli ultimi due anni ne ha fatto uso tramite l’algoritmo «Moneyball».

Nel mondo della Formula Uno, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale AWS (Amazon Web Services) si registrano milioni di dati al secondo grazie a 300 sensori presenti su ciascuna monoposto.

Questi dati vengono spesso mostrati sullo schermo durante le gare, informazioni aggiuntive che modificano la fruizione della corsa da parte dello spettatore e che hanno un risvolto di intrattenimento fornendo dettagli fino a qualche anno fa non accessibili al grande pubblico. Inoltre questa raccolta dati va ad implementare le informazioni a disposizione delle scuderie, che nella fase di ricerca e sviluppo saranno facilitate a sviluppare la vettura.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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