Tavecchio ha deciso: Stefano Facchi guida il Comitato di Brescia
È Stefano Facchi il nuovo responsabile della delegazione provinciale di Brescia della Federcalcio. Così ha deciso il comitato regionale lombardo, che al termine della lunga riunione di lunedì ha approvato all’unanimità la nomina dei delegati provinciali lombardi. Un elenco che ora andrà inviato a Roma e sottoposto all’approvazione della Lega Dilettanti, che peraltro appare soltanto come un mero passaggio formale. «Dovrebbe essere questione di pochi giorni - commenta Facchi dopo che l’attesa nomina è diventata ufficiale -, anche perché poi ci aspetta un periodo di fuoco e non vorremmo farci trovare impreparati».
Stefano Facchi succede ad Alberto Pasquali, che ha guidato la Delegazione provinciale dal 2006, e con la sua nomina si conclude anche il periodo di interregno di Valentino Garzetti, il consigliere regionale di estrazione bresciane il quale subito dopo l’elezione alla presidenza regionale di Carlo Tavecchio aveva assunto la reggenza degli uffici di via Bazoli. «Una sede che deve riprendere a funzionare a pieno regime - commenta ancora Facchi -. C’è bisogno di organizzarsi, di operare, c’è bisogno delle persone. Dobbiamo far sì che torni ad essere il punto di riferimento delle circa 180 società bresciane e continuare al meglio il lavoro di chi mi ha preceduto in questo ruolo».
Una delle prime cose che Facchi dovrà fare non appena da Roma arriverà l’approvazione della sua nomina, sarà quella di scegliere i compagni di viaggio in questa avventura. Vedremo nella sua squadra molti di coloro che Garzetti aveva voluto con sé? E vedremo anche gli stessi componenti dell’ufficio del giudice sportivo che erano stati indicati nei primi giorni di febbraio? «È onestamente prematuro parlarne - dice Facchi -. Certo dovranno essere persone che amino prima di tutto costruire un team. Qui bisogna fare squadra, lavorare in sinergia. A me piace operare in questa maniera, nel calcio come sul lavoro di tutti i giorni».
Possiamo già fare qualche nome? «No, evitiamo. Qualche idea, certo, c’è già, ma prima di tutti devo parlare con i diretti interessati, quindi sia con Garzetti in quanto bresciano che siede nel comitato regionale, sia con il presidente Tavecchio. Questione di rispetto, oltre che di gerarchie e di ruoli». Facchi ha già chiaro, però, quali passi contraddistingueranno il suo mandato. «Innanzitutto gli incontri con le altre componenti del nostro mondo, vale a dire arbitri, allenatori e direttori sportivi. Quindi - ovviamente - con i presidenti delle nostre società. Sarà un periodo caldo, questo mese di giugno, e forse anche luglio, ma servirà per impostare al meglio la prossima stagione sportiva».
Facchi continua: «Sono una persona che non ama esporsi, ma che non si tirerà mai indietro. Da buon bresciano, faccio mia l’etica del grande lavoro e - compatibilmente con il mio ruolo - contraddistinto da poche parole. Ho accettato questo incarico con grande entusiasmo e passione, sono contento. Sono pure consapevole delle difficoltà che potremo incontrare, ma voglio farlo per il bene di un mondo che è mio da tanti anni. Dal punto di vista dirigenziale sono oltre 20, quando sono arrivato al Capriolo per fare l’allenatore degli Allievi e poco dopo mi sono ritrovato ad essere il responsabile del settore giovanile. Spero di poter dare il mio sostanzioso contributo alla crescita del nostro movimento».
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