Storie di 4-3-1-2: Brescia 2011 vs Brescia 2018
Nel calcio ha successo chi segna un gol più dell’avversario. Non chi gioca bene. Se lo può ricordare Giuseppe Scienza, allenatore della Corioni-era nella stagione 2011-2012. Nel corso dell’inizio di quel campionato, per essere precisi, visto che dopo la diciannovesima giornata - il nefasto Brescia-Bari 1-3 dell’11 dicembre 2011 - l’allenatore di Domodossola venne esonerato (al suo posto arrivò Calori, ma questa è un’altra storia). Purtroppo Beppe non riuscì a raccogliere quanto fu in grado di produrre. Cosa produsse? Dal punto di vista meramente estetico, quello che ci sentiamo di definire come il miglior calcio visto all’ombra del Cidneo negli ultimi 10-15 anni.
Scriviamo di Scienza ancora oggi perché il modulo utilizzato dal già centrocampista di Reggiana e Torino era il 4-3-1-2, che adesso è l’Excalibur di Eugenio Corini. Parliamo di due interpretazioni di questo modo di stare in campo diametralmente opposte. Scienza - che oggi allena il Monopoli, in serie C, al momento in zona play off nel proprio girone - fu il profeta del bel gioco. Corini è l’alfiere del calcio equilibrato.
Il Brescia di Beppe, ci piace ricordarlo, per tutta la prima parte di stagione non si muoveva come una squadra. Si muoveva come un gruppo di nuoto sincronizzato. Per lui 4-3-1-2 significava trequartista sempre a suggerire ed a supportare le punte. Mezz’ali pronte all’inserimento, a seconda di dove si sviluppava l’azione. Terzini in propulsione, in appoggio ed al cross. Attaccanti impegnati nella fase di pressing. Una sola anima, un sol corpo. Ma non andò sempre bene. Anzi. Fino agli inizi d’ottobre, fino al match interno col Gubbio, le rondinelle erano in salute e messe bene sotto la voce del fatturato di punti. Poi, qualcosa si ruppe. L’ingranaggio andò completamente fuori giri. Pareggi, sconfitte. A Modena, contro il Sassuolo, il Brescia si fece acciuffare al 94’ dopo essere passato in vantaggio. Scienza lasciò sfogare la propria frustrazione contro un muretto nel parcheggio interno del Braglia. Tutto era bello, scintillante. Ma quel tutto così armonico ed organizzato non portava punti. Anzi.
Con Corini il calcio è meno spumeggiante, ma è innegabile che la cura portata dall’allentatore bresciano (pure lui un ex centrocampista, vi siete mai chiesti perché proprio i centrocampisti finiscano per essere quasi sempre i migliori allenatori su piazza?) stia portando ceste e ceste di frutti. Ad accomunare i due tecnici, ripetiamo, il modulo.
Storie di 4-3-1-2. A sette anni di distanza. Ma il calcio va ben al di là dei numeri e della tattica. È fatto di emozioni. Di tecnica. E soprattutto di uomini.
Proviamo ad immaginarci un confronto tra i protagonisti di allora e di oggi. Le due «formazioni tipo». Uomo per uomo, ruolo per ruolo. Insceniamo una super-sfida. Chi è il più forte?
PORTIERE
BRESCIA 2011 - Michele Arcari
BRESCIA 2018 - Enrico Alfonso
Nessuno dei due è perfetto, nessuno dei due è, per intenderci, il Matteo Sereni del 2002-2003. Alfonso sa tirar fuori grandi parate, ma potrebbe mostrare maggior sicurezza nelle uscite. Arcari, sebbene non nella parte di stagione con Scienza in panchina, mise di fila 10 partite senza prendere gol. Anche per questo scegliamo
MICHELE ARCARI
TERZINO DESTRO
BRESCIA 2011 - Marco Zambelli
BRESCIA 2018 - Aleš Mateju
Non ce ne voglia il fluidificante ceco. Ogni tifoso bresciano, per una lunga serie di ragioni, non può non avere nel cuore...
MARCO ZAMBELLI
CENTRALE DI DIFESA - 1
BRESCIA 2011 - Sebastien De Maio
Brescia 2018 - Simone Romagnoli
Due bei difensori rocciosi. Due marcatori. Due uomini da sportellate. Non sempre rapidissimi sull’uomo, ma con un buon senso della posizione ed un buon gioco aereo. Il francese (oggi al Bologna), però, ha saputo dire la sua con una certa autorità anche in serie A e si distingue per una discreta capacità di realizzazione.
SEBASTIEN DE MAIO
CENTRALE DI DIFESA - 2
Brescia 2011 - Davide Zoboli
Brescia 2018 - Andrea Cistana
Ha dalla sua l’età (ha esordito in maglia biacoblù piuttosto giovane) e un avvenire che tutti, a ragion veduta, si augurano possa essere luminoso. Un ragazzo che può brillare.
ANDREA CISTANA
TERZINO SINISTRO
Brescia 2011 - Fabio Daprelà
Brescia 2018 - Felipe Curcio
L’esterno brasiliano ha un gran piede. Su calcio piazzato è vellutato. Ma «Fabione», svizzero ed ora tra le fila del Lugano, nella massima serie del proprio Paese, era davvero un piacere da vedere: occhi iniettati di sangue, progressioni palla al piede, capacità di segnare. Non per nulla fu venduto per raggranellare un po’ di cash.
FABIO DAPRELÀ
MEZZALA DESTRA
Brescia 2011 - Omar El Kaddouri
Brescia 2018 - Dimitri Bisoli
Mettiamo le cose in chiaro: Bisoli, oggi come oggi, è super-importante per gli equilibri del Brescia. È un centrocampista moderno e completo. Segna, s’inserisce, non molla su mezzo pallone. Nessun dubbio a scegliere lui, se non fosse che il belga-marocchino EK 7, stando al parere di chi firma, è il giocatore con la migliore tecnica individuale passato da Brescia negli ultimi 10 anni. Non per nulla il Napoli lo volle con tutte le proprie forze. Il fatto è che, poi, si è un po’ perso. Oggi gioca al Paok Salonicco, nella massima serie greca. Comunque sia...
OMAR EL KADDOURI
REGISTA
Brescia 2011 - Bartosz Salamon
Brescia 2018 - Sandro Tonali
Il polacco aveva fatto vedere belle cose e si poteva considerare una promessa. Infatti se lo portò via il Milan poco dopo. Ma si è, pure lui, un po’ perso. Tonali, invece, è francamente «galattico».
SANDRO TONALI
MEZZALA SINISTRA
Brescia 2011 - Adam Vass
Brescia 2018 - Emanuele Ndoj
Per intensità nelle fasi di possesso e non possesso, per tecnica, per pulizia nelle giocate e per potenziale, i dubbi sono ben pochi.
EMANUELE NDOJ
TREQUARTISTA
Brescia 2011 - Juan Antonio
Brescia 2018 - Nikolas Špalek
Eh. Già. Il problema è che il Juan Antonio visto in quello scorcio di stagione fu favoloso. Si beveva gli avversari in dribbling. Ai tempi dell’Under 17 argentina, come compagno di coppia d’attacco aveva un certo Sergio «El Kun» Agüero. A metà di quella stagione passò alla Sampdoria, che stava cercando di rinforzarsi in ogni modo. Špalek si danna l’anima, anche se non sempre riesce ad incidere come potrebbe. Juan, invece, si è ritirato ancora molto giovane dall’attività agonistica. Ha scelto di fare il musicista. Gran peccato. Con fiducia nel futuro:
NIKOLAS ŠPALEK
ATTACCANTE 1
Brescia 2011 - Robert Feczesin
Brescia 2018 - Ernesto Torregrossa
L’attaccante ungherese segnò qualche gol d’astuzia, e per una certa fase di campionato si dimostrò utile nelle sponde. Ma nulla a che vedere con la classe e la potenza di ET 11. Senza dubbi:
ERNESTO TORREGROSSA
ATTACCANTE 2
Brescia 2011 - Jonathas
Brescia 2018 - Alfredo Donnarumma
Un vero tifoso del Brescia non può che ricordare il brasiliano con affetto. E, tutto sommato, sedici gol in una stagione non si scordano facilmente. Ma oggi la Leonessa può contare su un ragazzo ossessionato dal gol. Uno scorpione d’area. Una vera benedizione.
ALFREDO DONNARUMMA
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