Splendida Germani: l'orgoglio di Diana per la vittoria numero 50

C’è chi ha festeggiato il decennale e c’è chi, insieme al decennale, ha festeggiato un «cinquantesimo». Ma è meglio declinare al femminile: perché quella di ieri sera contro l'Olimpia Milano per coach Andrea Diana è stata la vittoria numero 50 da quando è capo allenatore di Brescia.

Una cinquantesima coi fiocchi che aggiunge un’ulteriore tocco di «specialità» ad una serata che già lo era di per sé: «Il che mi rende ancora più felice ed orgoglioso. In più - sorride - metteteci che sono di Livorno per cui per me le sfide di Milano rappresentano sempre un qualcosa in più».

C’è stato di che celebrare e pazienza se c’è solo l’aritmetica a tenere la Germani unita al filo che porta ai play off («Davanti hanno vinto tutte...»). C’è che certe vittorie hanno un valore intrinseco che va oltre il risultato.

Coach, ha contanto più la componente emotiva o quella tecnica con Milano? 
«Sicuramente quella emotiva ha avuto un ruolo molto importante, perché c’è stata al voglia di vincerla in tutti i modi, perché c’era voglia di ripagare il colore e di onorare al meglio un’occasione speciale. E perché c’è stato tanto cuore. Ma la componente tecnica ha detto tante cose, soprattutto pensando a quanto siamo riusciti a fare in difesa. Abbiamo fatto qualcosa di eccezionale e quel qualcosa non riesci a farlo se non sei una squadra organizzata, se dietro non c’è un grande lavoro, un lavoro di un certo tipo che io vedo tutti i giorni dall’inizio della stagione. Stasera (ieri sera, ndr) è arrivato il giusto e meritato premio per tutto quel lavoro e io sono molto felice per tutti».

E mercoledì ci sarà già un’altra battaglia contro la Virtus Bologna...
«Mi sa che alcuni giocatori li devo mettere in frigorifero - ride - e tirarli fuori direttamente mercoledì dato lo sforzo che hanno fatto. A parte gli scherzi, speriamo di essere uno in più. Insomma, la serata del decennale è stata un trionfo... «Io sono qui da 8 anni, quindi so benissimo da dove siamo partiti... E 8 anni nessuno avrebbe pensato di riuscire a vivere momenti così, indimenticabili».