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Serie A, Diaconale a Teletutto: «Non facciamo moralismi»

«Protocolli di sicurezza difficili e complicati da attuare? Io non sono un medico, ma non mi pare»
Arturo Diaconale, responsabile della comunicazione della Lazio - © www.giornaledibrescia.it
Arturo Diaconale, responsabile della comunicazione della Lazio - © www.giornaledibrescia.it
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«Bisogna ricominciare a giocare e bisogna evitare certi discorsi altrimenti si rischia di sfociare nel moralismo». Pensiero e parole di Arturo Diaconale responsabile della comunicazione della Lazio e portavoce del presidente del club biancoceleste Claudio Lotito sulla ripresa del calcio fermo per l'emergenza coronavirus. Diaconale, che nelle scorse settimane è stato protagonista di risposte al vetriolo ad alcune uscite mediatiche del presidente del Brescia Massimo Cellino, ieri sera è intervenuto in diretta a «Parole di sport», la trasmissione di Teletutto per esporre le ragioni della schiera di club di serie A che a tutti i costi vogliono la ripresa del campionato.

«Bisogna ripartire perché è giusto che le stagioni vengano portate a compimento, è naturale. E non si possono neanche dimenticare i tanti interessi che ci sono in ballo. Inoltre non ci si può fermare di tutto in attesa del vaccino, altrimenti non dovrebbero ripartire neanche le aziende e le fabbriche: si dovrebbe stare tutti completamente...».

E ancora parole di Diaconale: «Protocolli di sicurezza difficili e complicati da attuare? Io non sono un medico, ma non mi pare, credo non ci siano problemi a metterli in pratica».

Quindi la frase che ha suscitato il fastidio dei tifosi del Brescia: «Credo - ha detto Diaconale - che appellarsi al numero di morti e alla sofferenza per portare avanti le ragioni per una non ripartenza quando in realtà stiamo parlando di un’attività produttiva che muove molti interessi e business come il calcio che può essere paragonato a una qualunque altra attività produttiva sia un po’ - la chiosa di Diaconale - un voler fare moralismi e ipocrisia».

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