«Sai che assomigli…»: i sosia del calcio bresciano
Viaggio tra chi ogni domenica si sente ripetere «sai che assomigli a...».
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Si dice che ognuno è unico ed inimitabile. Eppure guardi una persona e poi dici: «Tu, assomigli a qualcuno…». Eh sì, di sosia ce ne sono parecchi al mondo. Nello spettacolo, tale Marina Castelnuovo ha fatto della sua somiglianza con Liz Taylor una professione. Nel calcio, anche in quello di casa nostra, di copie ce ne sono variegate.Giocatori ed allenatori che assomigliano (a volte in maniera disarmante) ad altri calciatori e tecnici più affermati, oppure a personaggi dello show-biz.
Calciatori di casa nostra oppure arrivati di recente come Tobia Melis, centrale genovese da poco in forza all’Atletico Montichiari. Pelle olivastra, barba incolta, capello lungo nero con un codino alto: è lo specchio del colombiano Mario Yepes, anch’esso difensore che veste ora la maglia dell’Atalanta.
Non giocano nello stesso ruolo, ma il marcatore del Ciliverghe Giordano Paganotto è la copia di Cristiano Lucarelli. Tra l’ex centrale della Primavera del Brescia e l’ex attaccante del Livorno la somiglianza è
pazzesca, a partire dall’acconciatura per passare al disegno del viso e all’espressione.
Spesso poi le analogie sono così palesi che diventano oggetto di scherzi e soprannomi. Ai tempi dell’Orsa il trequartista Sebastiano Antonioli veniva chiamato «Jo-Jo»: è chiaro il riferimento all’ex fantasista della Fiorentina Stevan Jovetic, ora al Manchester City. Una volta tagliati i boccoloni neri da «Cugino dic ampagna», il montenegrino è parso subito identico al giocatore di Iseo.
Nella scorsa stagione, durante le partite interne del Folzano, si è sentito spesso gridare: «Vai Tomas!». Scorri la lista giocatori sull’Almanacco e di Tomas o Tommaso nontrovi traccia. Poi vedi l’attaccante Andrea Santonastaso con i riccioloni scuri (non lo chignon attuale) e la barba trasandata e la mente te lo fa associare a Tomas Milian, meglio noto come «Ermonnezza», attore d’origini cubane che spopolava nei film trash all’italiana degli anni ’60 e ’70.
Fabio Raffaglio è stato anche oggetto di uno sfottò via Facebook. Con la barba chiara, gli occhiali ed il cappellino in panchina l’ex allenatore del Chiari è uguale a Jürgen Klopp, tecnico del Borussia Dortmund vicecampione d’Europa. Una somiglianza così palese che Matteo Sabotti, terzino alle dipendenze di Raffaglio all’Urago Mella, ha fatto un collage affiancando i due. Risultato? Uguali!
Ce ne sono anche altri di sosia, anche se meno evidenti. In tema di allenatori, Giancarlo Spada del Provezze ricorda nei capelli e nel viso il mister del Brescia Cristiano Bergodi. Con la testa lucida ed il pizzetto, Giancarlo Bontacchio del Serle assomiglia a GianlucaVialli.L’ex attaccante della Bassa Riccardo Messa in certe espressioni pare invece Massimo Carrera, ora che il vice di Antonio Conte ha i capelli corti e non il
caschetto degli anni ’90.
Ettore Podavini del Prevalle con i suoi ricci emula David Luiz, brasiliano del Chelsea. Altro paragone sul binario calcio-cinema. Roberto Tengattini, presidente del Paratico, ha quel qualcosa di Kevin Costner, ora
che l’attore di «Robin Hood» (e tante altre pellicole di successo) ha ceduto altempo i capelli biondi conun taglio più corto virato sul grigio. Restando invece sul pallone, Francesco Zappia del Club Azzurri (anche
per caratteristiche fisiche) pare Sebastian Giovinco della Juventus. Mentre solo l’acconciatura più corta salva il barbuto Nicola Groppelli del Montorfano dal paragone con il rugbista Martin Castrogiovanni. Altri aspiranti?
Fabio Tonesi
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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