Rugby

Sei Nazioni, 25 anni di emozioni: l’Italia sfida la Scozia

Gianluca Barca
Stasera Francia-Galles apre le danze, sabato gli azzurri in Scozia contro un «quindici» molto forte
I sei capitani, moderni gladiatori - © www.giornaledibrescia.it
I sei capitani, moderni gladiatori - © www.giornaledibrescia.it
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Il Sei Nazioni compie 25 anni. L’età che una volta consentiva di votare per il Senato.

In questo quarto di secolo, l’esercizio del diritto di voto ha molto calato il proprio appeal in Italia. Alle ultime elezioni gli astenuti hanno sfiorato il 40%, il Sei Nazioni invece non passa di moda. Anche se il rugby, rispetto al giorno del debutto degli azzurri nel Torneo, il 5 febbraio 2000, (vittoria sulla Scozia, 34-20) è diventato un’altra cosa.

Immagini

La foto ufficiale dei capitani delle sei squadre, ritratti quest’anno in posa al Colosseo, conferma (involontariamente?) che i rugbisti, almeno quelli di alto livello, sono diventati i moderni gladiatori.

Fisici imbottiti di muscoli, scontri sempre più micidiali: in una partita ci sono, in media, almeno 300 placcaggi e duecento contese (ruck) a terra.

Al punto che i giocatori devono indossare un paradenti «intelligente», capace di segnalare l’intensità di eventuali colpi alla testa al fine di prevenire possibili danni cerebrali.

Analisi

La novità, tra le tante, è che nel torneo che comincia stasera (a Parigi si gioca Francia-Galles), l’Italia, che domani affronta la Scozia a Murrayfield, non è più una comprimaria. Le due vittorie dello scorso anno (Galles in trasferta, Scozia all’Olimpico), più il pareggio con la Francia a Lille, dicono che gli azzurri hanno finalmente raggiunto la maturità che da tempo tutti aspettavano.

Il che non vuol dire che d’ora in poi vinceranno ogni partita, ma, come dice il ct Quesada, che possono pensare di competere con ogni avversario.

Certo, l’inizio contro la Scozia sarà tutt’altro che facile. Gli esperti dicono che questa potrebbe essere la nazionale scozzese più forte di tutti i tempi: nel 2005 nella selezione dei migliori giocatori di Irlanda e Gran Bretagna (i British & Irish Lions) che andò a sfidare gli All Blacks in Nuova Zelanda, nel gruppo di 44, i giocatori della Scozia erano 3. La prossima estate, in Australia, potrebbero essere addirittura una dozzina, compresa l’intera linea d’attacco. Alla quale per il match con gli azzurri mancherà però il capitano Sione Tuipulotu, infortunatosi la scorsa settimana in una partita con il club (Glasgow Warriors). In uno sport in cui le dimensioni fisiche sono diventate come detto fondamentali, l’Italia resta al momento un peso medio, ma Ange Capuozzo è il giocatore la cui velocità può sparigliare le carte fra uomini di molto maggior peso. E Tommaso Menoncello, un anno fa, fu eletto miglior giocatore del Sei Nazioni.

Regole

Nel torneo ci saranno nuove regole, compresa quella che consente, dopo 20 minuti di inferiorità numerica, di sostituire un atleta punito con il cartellino rosso. Inoltre un micro chip nel pallone aiuterà gli assistenti di linea a identificare il punto esatto da cui riprendere il gioco con una rimessa laterale.

Arbitri

Sono diventati sempre più importanti nell’amministrare uno sport che cerca con le sue regole di limitare i pericoli che derivano dagli eccessi muscolari: Andrea Piardi (stasera assistente a Parigi e, la settimana prossima, a Twickenham, per Inghilterra-Francia) l’8 marzo dirigerà Scozia-Galles, dove Gianluca Gnecchi gli farà da giudice di linea, ruolo che gli è stato affidato anche per Galles-Irlanda, il 22 febbraio a Cardiff.

Stasera a Edimburgo prima giornata anche del torneo Under 20, con il bresciano Sergio Pelliccioli titolare in prima linea. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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