Rugby

Rugby Rovato: da «ribelli» e Old la sfiducia alla società

Il giorno dopo l’addio ufficiale alla serie B una partecipata assemblea ha posto nuovi scenari
Alcuni dei partecipanti votano all’assemblea del Rovato
Alcuni dei partecipanti votano all’assemblea del Rovato
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I tesserati «ribelli» e gli Old votano sì a una simbolica mozione di sfiducia nei confronti della dirigenza del Rugby Rovato, durante un’assemblea pubblica al Foro Boario. Delibera che non ha un valore legale, ma politico. Di fatto, l’incontro si è concluso con una ufficiale «dichiarazione di guerra» al direttivo e con una destituzione, in «contumacia» - e senza immediati effetti pratici - del gruppo dirigente, i cui esponenti - com’era prevedibile, per le arie fosche delle ultime settimane - non hanno partecipato all’incontro, organizzato dai dissidenti e aperto alla cittadinanza.

Movimenti 

È emersa anche la notizia che alcuni soci – il direttore sportivo Stefano Sacrato e Federico Quaglia, ex consigliere del club - hanno intrapreso azioni legali nei confronti della dirigenza perchè non sarebbero stati coinvolti in alcune decisioni fondamentali, in occasione del consiglio dei soci, durante il quale peraltro è stata assunta la decisione di licenziare l’allenatore Porrino. «È l’unica speranza che abbiamo per mantenere la squadra in B – sottolinea Sacrato - perché se riusciamo ad annullare questa decisione del consiglio, che non ci ha convocati, riusciamo ad annullare tutte le altre e quindi la scelta di andare in serie C». Un’ottantina, i partecipanti all’incontro del Foro Boario, tra i quali i giocatori dissidenti, il vice sindaco del comune di Rovato, Simone Agnelli e l’allenatore Porrino, il cui allontanamento - per divergenza di vedute con i vertici del gruppo sportivo - ha creato reazioni a catena e infiniti colpi di scena, tra i quali la rivolta di un gruppo di giocatori, fino alla decisione della società resa pubblica venerdì di rinunciare al camopionato di serie B.

Cosa succederà

L’esibizione di forza ieri è apparsa notevole da parte degli old e dei tesserati, dei simpatizzanti che chiedono democrazia e coinvolgimento, nelle decisioni. Ciò potrebbe preludere persino alla rescissione della convenzione tra Comune e società sportiva. «Il terreno sui cui dare battaglia – ha detto Gianbattista Scalvi, genitore di un tesserato e avvocato di professione - è la democraticità della Asd; su ciò il Comune è costretto a intervenire; la Fir non può sottrarsi e tutti devono fare loro mestiere». Alcuni tesserati, ex tesserati e simpatizzanti – tra cui Domenico Zanni, Lino Loda (Old Rugby Rovato), Angelo Boniotti, Federico Quaglia - sono intervenuti a sostegno delle tesi dei dissidenti. «Il punto centrale è la rappresantatività democratica nell’asd Rovato – ha detto il vice sindaco Simone Agnelli -. La quantità e la qualità dei dubbi sollevati ci impone, come amministratori, di tutelare l’immagine di Rovato». E si chiude con una suggestione: «E se la seniores si presentasse a Lecco e giocasse la partita di campionato?».

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