Rugby, il Transvecta Calvisano ripartirà dalla Coppa
È passato più di un mese dall’ultima partita del Calvisano (4 dicembre contro i Lyons). E ci vorranno altri 20 giorni prima di vedere il Transvecta impegnato di nuovo nel Top10 (il 29 in casa contro il Mogliano). Nel frattempo le squadre che possono si tengono in attività con la Coppa Italia.
Lo scorso week end (il Calvisano riposava) delle quattro partite in programma se ne è disputata una sola, Rovigo-Colorno, 37-26, (girone 2, lo stesso dei Transvecta), le altre sono tutte state rimandate per la pandemia. Cosa succederà il prossimo fine settimana in questo momento è prematuro dirlo: in base al calendario il Calvisano dovrebbe affrontare il Rovigo al Battaglini. Ma tutto è appeso ai contagi e ai tamponi. Se va avanti così la competizione rischia di essere fantozzianamente ribattezzata «Coppa Covid».
Gianluca Guidi cerca di mantenere, per quanto possibile, il controllo della situazione: «i ragazzi sono sempre stati monitorati, per il tutto il periodo di Natale, non abbiamo grandi problemi e al momento stiamo preparando al meglio la trasferta della prossima settimana. Tutti gli infortunati, anche quelli di vecchia data, sono stati recuperati». Qualificazione prossibile. Nonostante la sconfitta subita a settembre, in casa, contro il Colorno, il Calvisano con due vittorie (Rovigo e la settimana successiva FFOO) avrebbe ancora la possibilità di qualificarsi per la finale del 2 aprile.
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Guidi è chiaro: «siamo il Calvisano e dobbiamo affrontare ogni partita per vincerla, nella prima parte della stagione abbiamo avuto due o tre prestazioni non all’altezza delle nostre ambizioni, ma in questo lungo periodo di sosta abbiamo lavorato molto sulle situazioni che avevamo individuato come più carenti e adesso attendiamo le verifiche del campo per vedere se abbiamo fatto bene».
La squadra (terzo posto nella classifica del Top10, alla pari con Rovigo e Colorno) è nella posizione che merita?
«Per me il collettivo vale più dei risultati che ha raggiunto finora. Se guardo i nomi penso che avremmo dovuto fare meglio di così, mi ci metto anch’io, nessuno deve sentirsi assolto a priori. L’obiettivo è far diventare il gruppo una squadra. Tra infortuni, rinvii etc, abbiamo avuto qualche difficoltà di percorso. La classifica del campionato in questo momento è condizionata dal numero di partite giocate, che non è uguale per tutte le squadre. Penso che la sua fisionomia non sia ancora delineata. A parte il Petrarca che fin qui è stato superiore a tutte le altre. Poi ci metto il Valorugby. Dietro c’è una bella bagarre in cui possiamo stare anche noi».
Si comincia a parlare di giocatori pronti, la prossima stagione, a trasferirsi, altrove (Izekor e Manfredi-Albanese al Benetton), può essere un elemento di disturbo per il prosieguo della stagione?
«Tutt’altro. Il Calvisano è abituato a questi movimenti e penso che per alcuni ragazzi questo possa essere uno stimolo ulteriore a fare bene, per dimostrare quanto valgono e mettersi in mostra per il futuro». Cosa vi manca per il salto di qualità? «Un po’ più di equilibrio e di convinzione quando la partite non si mettono sui mettono sui binari dovuti. Quando la mischia non riesce ad avere il sopravvento sull’avversario occorre essere bravi a sfruttare altre strade. Con il Valorugby, a Parma, per esempio, siamo riusciti a variare il gioco tra avanti e trequarti. Altre volte non siamo stati capaci».
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