Rugby

Rugby Calvisano, la ripartenza sta portando i primi ottimi frutti

Dal sesto posto della scorsa stagione fino al primato, meritato, in quella in corso
Damien Mori del Tiesse Robot Calvisano nell’ultimo match dell’anno contro il Cus Milano
Damien Mori del Tiesse Robot Calvisano nell’ultimo match dell’anno contro il Cus Milano
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Il 2024 è stato l’anno zero per il Calvisano, chiamato a risorgere dalle ceneri di un passato non più sostenibile per il club. Nel 2023 c’era stata la retrocessione volontaria in serie A, la diaspora dei suoi giocatori di maggiore qualità, la ripartenza in un campionato nuovo, con tante incertezze e novità. Il sesto posto in classifica, al termine della scorsa stagione, ha dato la misura dei possibili traguardi e delimitato le ambizioni della Tiesse Robot e dei suoi colori: la divisione in due della serie A, «nazionale» e «territoriale», ha messo il Calvisano di fronte alle proprie reali dimensioni e qualità.

Bilancio

Fatta in estate la prima scrematura, il direttore sportivo Gabriele Morelli e i tecnici Dal Maso e Zappalorto, hanno cominciato, così, a modellare quello che potrà essere nel medio futuro un percorso credibile per la risalita del club. Nel 2024, i gialloneri hanno perso nell’anno solare cinque partite su 21, tutte iscritte nel calendario della scorsa stagione.

Prospettive

In questo nuovo campionato la squadra marcia a punteggio praticamente pieno, avendo mancato solo tre punti di bonus. La conquista del primo posto, a fine campionato, significherebbe la possibilità di accedere al Girone 1, ovvero quello nazionale (se verrà mantenuto...), e sulla carta anche di battersi per la promozione in élite che al momento appare un tantino sovradimensionata rispetto alla effettiva consistenza del gruppo.

Che tuttavia cresce con giovani, e meno giovani, del territorio: Luca Pasquali è ormai un trascinatore inamovibile in terza linea, ma dietro di lui c’è una pattuglia di giovanissimi la cui punta di diamante è Damien Mori, terza linea, classe 2006. Senza dimenticare il pilone Bossini (2006), la seconda linea Biancardi (2005), l’altra terza linea, Tomasoni (anche lui 2006). Tutti rappresentano un investimento per il futuro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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