Rugby

Rugby a 7, il bresciano Gnecchi primo italiano a dirigere una finale di Coppa del Mondo

Il 30enne arbitro era in campo a Città del Capo in Sudafrica per l'atto conclusiva della rassegna iridata
L’arbitro bresciano Gianluca Gnecchi
L’arbitro bresciano Gianluca Gnecchi
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Sul tetto del mondo. Gianluca Gnecchi, domenica sera a Città del Capo, ha diretto la finale della Coppa del Mondo di Rugby a 7 giocatori tra Fiji e Nuova Zelanda. Mai un arbitro italiano era stato designato per una finale mondiale. 

Il match è finito con la vittoria dei campioni olimpici figiani per 29-12. Sfida ad alta intensità agonistica: nel secondo tempo, Gnecchi ha dovuto estrare ben tre cartellini gialli (due per i figiani). «Si tratta di una disciplina molto intensa, con continui capovolgimenti di fronte che ti impediscono di dare il risulta per acquisito» racconta il trentenne bresciano che, la prossima settimana, sarà di nuovo a Città del Capo per dirigere un match, stavolta di rugby a 15, tra gli Stormers sudafricani e gli irlandesi del Connacht.

«Sarei bugiardo a dire che, con il procedere del torneo, alla finale non avevo fatto un pensierino - racconta -. Poi sabato sera, davanti a tutti i colleghi è arrivata la comunicazione ufficiale. Quello è stato il momento più emozionante: un riconoscimento importante a livello personale, ma anche per tutto il movimento ovale italiano». A giugno, un altro bresciano, Andrea Piardi (con Gnecchi assistente di linea) era stato scelto per arbitrare a Twickenham Inghilterra-Barbarians.

Fare una graduatoria sull’importanza dell’uno o dell’altro evento non è facile. Della Coppa del Mondo di Rugby a 7 va sottolineato il seguito planetario: 24 i paesi partecipanti in campo maschile dall’Argentina allo Zimbabwe, passando per l’Australia, l’Inghilterra, la Corea. Tutto sotto l’egida di World Rugby, il massimo ente mondiale.

 «Una festa piena di passione e grande partecipazione collettiva» dice Gnecchi, il cui prossimo traguardo, a questo punto, sono le Olimpiadi del 2024 a Parigi dove il rugby a sette sarà parte del programma per la terza edizione consecutiva. «Il gruppo arbitrale sarà indicato a breve – spiega -, è ovvio che dopo aver diretto la finale dei Mondiali, Parigi sia qualcosa più che un obiettivo».

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