Rovigo-Calvisano Passato splendente presente nuvoloso
C’era una volta Rovigo-Calvisano. C’è ancora, si intende, ma dopo tre giornate di campionato le due squadre che per anni hanno dominato il Top10 hanno messo insieme la miseria di una vittoria a testa. Eppure, il fascino di una sfida al Battaglini resta immutata. Lo sa bene Riccardo Brugnara, pilone del Transvecta, che ha vestito la maglia del Rovigo per due stagioni (2017-2019) e che quest’anno, con i gialloneri, ha giocato 238 minuti finora, dei 240 a disposizione. Un’eternità per un pilone. «Certo la fatica c’è - spiega il giocatore -, ma a volte è più mentale che fisica: è uno stato d’animo, un’abitudine. È un ambito su cui stiamo lavorando molto da inizio stagione. Capita che dopo una mischia, dopo un raggruppamento, ti accorgi che cammini invece di correre, ma non perché non hai le energie per dare qualcosa di più, ma perché il tuo cervello si è convinto che devi prenderti una pausa, tirare il fiato. In allenamento stiamo provando a dare più ritmo al nostro gioco, anche le soste sono rapide, se andiamo a bere lo facciamo spostandoci tutti insieme, di corsa, non come una truppa in ritirata, lentamente, ciondolando per il campo».
Però il vostro inizio di stagione è stato complicato: un pareggio, una brutta sconfitta a Mogliano, una vittoria rocambolesca con i Lyons. «Ci mettiamo in difficoltà da soli. Facciamo e disfiamo e ogni volta ci tocca rimontare. Con il Valorugby, la prima giornata, siamo riusciti a pareggiare all’ultimo minuto. Contro il Mogliano, a un certo punto eravamo sotto di 21 punti e, domenica, con i Lyons, dopo nemmeno un quarto d’ora eravamo 0-10, con un uomo in meno».
Segnali
Sono segni di malessere, di mancanza di concentrazione? «Non credo, analizziamo le partite, riguardiamo gli errori, e notiamo come fossero tutti evitabili, conseguenza di piccoli dettagli. Niente di strutturale secondo me. Il fatto è che quando queste distrazioni avvengono in sequenza, una dopo l’altra, in un attimo ti trovi una montagna da scalare. Ma per me sono tutte situazioni evitabili, che possiamo eliminare con più cura, più attenzione».
E adesso arriva Rovigo. Avreste preferito un altro avversario? «Direi che a questo punto, per come si sta mettendo la stagione, uno vale l’altro. Certo, la sfida con Rovigo è una “classica”, un match pieno di tradizione. Ma quest’anno non vedo partite facili. Il campionato è molto combattuto, loro hanno perso due partite, avranno voglia di rifarsi, noi ne abbiamo vinta una. Mi aspetto la solita battaglia, soprattutto in mischia». Si gioca domenica alle 16 al Battaglini, assenti sicuri Vunisa e Grenon, entrambi squalificati, e Massari, titolare in Brasile con la nazionale verdeoro, sconfitta sabato dal Cile.
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