La lettera di Vaccari: «Elezioni Fir? Ecco la mia verità»

A cinque mesi dall'elezione di Marzio Innocenti a nuovo presidente della Federazione italiana rugby, al posto del bresciano Alfredo Gavazzi, l'altro bresciano che ha partecipato all'elezione, ovvero l'ex giocatore Paolo Vaccari (arrivato secondo con quasi il 41% delle preferenze), prende la parola in una lunga lettera a nome suo e della sua lista, Rugby 2030.
«Giustificate questo silenzio di mesi e concedetemi uno sfogo personale…come è spesso accaduto - scrive Vaccari - nella mia carriera sportiva, ogni qualvolta perdevo una partita, era mia abitudine rientrare nello spogliatoio, sedermi sulla panca di legno, mettermi le mani tra i capelli e riflettere sul perché…niente colpe, nessuna accusa, semplicemente trovare un perché! La delusione è stata tanta ed ho sentito il bisogno di rivivere questa personale tradizione sportiva, vecchi usi e costumi che mi hanno sempre aiutato interiormente, per poi alzare lo sguardo e guardare con positività il futuro…il futuro di 2030».«Avremmo lavorato per dare vita ad un cambiamento nella programmazione a breve, medio e lungo termine, con una prospettiva di squadra rispetto ad una visione “accentratrice”, avvalendoci di persone dotate di competenze, professionalità, di tanta voglia di confrontarsi e di crescere…».
Poi l'attacco. «Spinto dalla “presunzione” che è figlia della mia spontaneità, e in assoluta buona fede, ho preferito proseguire per la mia strada senza cedere a nessun compromesso perché sapevo benissimo che gli accordi passano inevitabilmente attraverso un do ut des.... Voglio però ringrazarvi tutti».
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