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Pirlo e «Giulio» Cesare: con l'Uruguay è una finale

Alle 18 Italia-Uruguay: per Pirlo è una finale, per Prandelli è la partita più importante della carriere. E per noi c'è da soffrire.
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Vittoria contro l’Inghilterra, scivolone con i Ticos. Alle 18 italiane l’Uruguay, la terza e ultima gara del girone. Anche un pareggio permetterebbe agli azzurri di proseguire l’avventura brasiliana, una sconfitta li rimanderebbe a casa cosi’ come successe quattro anni fa in Sudafrica. 
 
«È la partita piu’ importante della mia carriera» ha detto ieri 
Cesare Prandelli. Anzi, Giulio Cesare Prandelli, come l'ha ribattezzato Gramellini sulla Stampa dopo il richiamo all'orgoglio patrio. E sarà sicuramente un appuntamento irrinunciabile per i tifosi italiani: la sensazione è che il Paese sia pronto a fermarsi alle 18, col fiato sospeso davanti agli schermi, maxi o mini che siano.
 
In attesa che il ct sveli la formazione, ce n'è già una ufficiosa in cui si vede il ritorno al 3-5-2, complice l'indisponibilità di De Rossi. Al centro della difesa debutta Leonardo Bonucci tra Barzagli e Chiellini, in un reparto targato Juventus. Previsto un altro esordio: quello di Mattia De Sciglio che dopo aver smaltito la contrattura muscolare che gli ha impedito di essere in campo contro Inghilterra e Costarica, sarà uno degli esterni di centrocampo, a sinistra. Dall’altra parte confermatissimo Matteo Darmian, finora tra gli assoluti protagonisti del Mondiale azzurro. In mezzo Pirlo in regia, quindi Verratti, al rientro dopo l’esclusione con il Costarica, e Marchisio. Lo juventino avrà il compito di sganciarsi un po’ di più e di sostenere la coppia d’attacco Immobile-Balotelli. 
 
Dall’altra parte «El Maestro» Tabarez si affiderà a un solido 4-4-2 che ha nel tandem d’attacco Suarez-Cavani la sua arma principale. 
 
A Natal è prevista ancora pioggia, ieri ne è caduta tantissima ma il campo ha retto egregiamente. E sarà una partita speciale per Andrea Pirlo: «Vale come una finale», ha detto il regista azzurro, dopo aver ribadito nei giorni scorsi l’intenzione di lasciare la Nazionale dopo il Mondiale. La sua idea, però, è quella di chiudere a metà luglio, a Rio, con la Coppa in mano, di certo non con un’eliminazione dopo la fase a gironi. «Sicuramente sarebbe una grande delusione, per tutta la squadra e tutta Italia, non è un pensiero che abbiamo in testa e ci stiamo preparando affinché non succeda. La speranza è quella di andare avanti, l’idea di lasciare così non mi è venuta in mente e non mi verrà, perchè penso solo a vincere e ad andare avanti, a continuare a indossare questa maglia che è la cosa più bella che possa capitare a un giocatore». 
 
Pirlo è concentrato sulla partita, resta ottimista e assicura di «non essere preoccupato, siamo consapevoli che è una partita fondamentale e che non possiamo sbagliare, ma conosciamo la nostra forza e sappiamo che dipende tutto da noi. Questo ci dà grande convinzione, vedremo un’Italia diversa da quella che ha perso con Costarica».
 
Arbitrerà l’incontro il messicano Marco Rodriguez che non ha mai diretto una gara degli azzurri.

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