Per Claudio Branco compleanno fuori dall'ospedale
La punizione più bella la sta tirando oggi. E lui, Claudio Ibrahin Vaz Leal, per tutti Claudio Branco, di punizioni se ne intende.
Il brasiliano ex Brescia compie 57 anni, ma questo compleanno che non ha una cifra tonda, nemmeno rappresenta una ricorrenza particolare, è comunque di quelli da ricordare.
Poco più di due settimane fa, il laterale sinistro che giunse in biancazzurro nell’estate dell’86 in serie A, primo rinforzo ad arrivare in quell’annata, è stato ricoverato a Rio de Janeiro a causa del Covid. Lui, che oggi fa parte degli osservatori della nazionali giovanili brasiliane; lui, che con la maglia verdeoro ha conquistato il Mondiale del ’94 in finale contro l’Italia, aveva contratto il Coronavirus proprio in una delle sue visite ad un centro sportivo, in cerca di talenti.
L’arrivo in ospedale, poi il peggiorare delle condizioni e la necessità di essere trasferito in terapia intensiva, visto il peggiorare delle condizioni e le difficoltà respiratorie. Da qualche giorno però Branco sta meglio: respira autonomamente, non è più in terapia intensiva e addirittura ieri ha potuto lasciare l'ospedale, trasportato su una sedia a rotelle e salutato dal personale della struttura, che gli ha offerto un mazzo di fiori.
E così a tirare un sospiro di sollievo oggi sono in tanti, dal suo ex compagno nella Seleçao Ricardo Rocha, che ha postato su Twitter una foto di Branco con un medico che lo ha curato, alla moglie Cleo Pozzebon, la quale ha affidato a Instagram una foto e un pensiero: “Grazie a Dio abbiamo ottenuto una nuova vittoria”, ha scritto.
Cinquanta presenze, quattro gol (più o meno quanti i sorrisi regalati ai tifosi biancazzurri) in due stagioni al Brescia, dal 1986 al 1988. Lui che abitava a Costalunga e che per la prima volta vide la neve nella nostra città, arrivò in un’estate tribolata, con il presidente Franco Baribbi impegnato in un continuo tira e molla col Fluminense prima e con lo stesso giocatore poi, ma deciso a rinforzare il Brescia approdato in A.
Lui, Branco, chiamato così per il colore della pelle (“bianco” in italiano), alla fine la differenza non riuscì a farla, né in serie A né in serie B. Diventando famoso per le sue punizioni calciate con tre dita da distanze proibitive a velocità pazzesche sempre in Italia, quello sì, ma con la maglia del Genoa. Eppure quel brasiliano mezzo triste a Brescia lo ricordano tutti. E tutti, oggi, gli rivolgono gli auguri perché possa rimettersi del tutto.
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