Panatta, Graziani e Lucchetta in piazza Vittoria per giocare con i più piccoli
Adriano Panatta, considerato il più forte tennista italiano di tutti i tempi - e ora tallonato da Jannick Sinner, attuale numero due del mondo, al quale Panatta cede con gioia, per sua stessa ammissione, gioia lo scettro - ha voluto il tour con Cattolica, business unit di Generali Italia, la società Rg e il patrocinio del Comune di Brescia, per portare tantissimi bambini e ragazzi in piazza per farli giocare, in mini campi appositamente allestiti, a tennis, pallavolo e calcio. Per questo ha coinvolto i colleghi campioni Andrea Lucchetta, che ha fatto parte della Nazionale di volley più forte di tutti i tempi e Ciccio Graziani, campione del mondo al Mundial di Spagna del 1982.
Erano tutti e tre, stamattina, in piazza Vittoria, affollatissima da mini sportivi in erba, oltre cento accompagnati dai genitori, per la tappa bresciana della prima edizione di «Un Campione in Famiglia», un tour itinerante all’insegna del divertimento e del benessere, che ha l’obiettivo di favorire una socialità condivisa tra i giovani e le loro famiglie attraverso la pratica sportiva, il gioco e altre attività di carattere ludico. Il claim è «Lo sport come scuola di vita».
«Credo sia una formula molto divertente per le famiglie - ci dice Panatta che intercettiamo tra un match e l’altro con i piccoli «avversari» - . Il sabato mattina in piazza possono giocare con me a tennis, con Adrea Lucchetta a pallavolo e con Ciccio Graziani a calcio». E alla domanda, inevitabile, se Sinner sarà il prossimo numero uno del mondo risponde lapidario: «Lo è già». «Lo consideri il tuo erede?». «Io sono giurassico, dell’altro secolo. I paragoni non esistono mai tra le varie generazioni. Ognuno è stato quello che è stato nella sua generazione».
«Vogliamo promuovere il benessere e lo sport, elementi base dell’educazione di bambini e ragazzi», aggiunge Arianna Nardi, responsabile Marketing di Generali e Cattolica. Lucchetta, immancabile ciuffo svettante d’ordinanza, ripete che «la cosa più importante è far divertire tutti, far passare messaggi etici. Gioco, divertimento e sorriso».
«Lo sport è vita, divertimento, passione, condivisione - sintetizza Graziani - . Ti aiuta a vivere meglio, ti insegna le regole e per la crescita di un bambino è importantissimo. Anche se viviamo francamente in un periodo in cui la tecnologia va oltre l’immaginazione. Tanti ragazzi sono troppo legati alla tecnologia. Queste manifestazioni servono anche per far capire ai ragazzi che bisogna andare in piazza, nei centri sportivi, perché se si rimane in casa, sul divano, a giocare alla playstation, non si va da nessuna parte». Non si sbilancia con pronostici sulla nazionale italiana - gli azzurri sono campioni in carica - ai prossimi Europei: «Non partiamo con il favore dei pronostici ma giocare contro l’Italia è sempre difficile per chiunque. Se avremo un pizzico di fortuna chissà, magari possiamo sognare un’altra vittoria».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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