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Non solo Hiro: gli altri assi nella manica del Brescia Calcio

Hiro, Sibilano, Artico e Gastaldello sono il segreto nascosto dell'allenatore Davide Dionigi
Il tattico Hiroshi Komatsuzaki
Il tattico Hiroshi Komatsuzaki
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Il lavoro di Davide Dionigi, sempre più taumaturgo del Brescia, è quello che emerge in superficie, che arriva nitidamente alla gente, ma dietro c’è tanto altro. Ci sono quattro moschettieri che consigliano, supportano, correggono e sostituiscono (se necessario) l’allenatore che in una settimana ha cambiato faccia, atteggiamento e prospettive di classifica alle rondinelle.

Chi urla di più? Se Dionigi in panchina si sgola per tenere il Brescia sulla retta via, dalla tribuna negli stadi vuoti arrivano in campo anche le urla di Hiroshi Komatsuzaki, per tutti Hiro. Il tattico giapponese si mette più in alto possibile (al Rigamonti è nell’ultima fila della tribuna stampa, appena sotto i box da dove i broadcast effettuano le riprese del match) per avere una visione diversa. Valuta e analizza i movimenti dei singoli e di squadra e a pochi minuti dalla fine del primo tempo corre negli spogliatoi per riferire a Dionigi. Anche Hiro si sgola.

Sabato con la Reggiana nel secondo tempo si sono uditi dei «Brunooooo, Brunoooo»: richiami all’indirizzo di Martella che lasciava scoperta la fascia sulla quale tendeva ad andare a giocare Radrezza, l’uomo di maggior qualità degli emiliani che nel primo tempo aveva colpito dalla parte di Sabelli. Scrive, urla, esulta ai gol e non manca di sorridere anche di fronte al vostro scriba che a sua volta mette a dura prova le tonsille durante la radiocronaca. Un vero e proprio personaggio Hiro, che sui social nei gruppi dei tifosi biancoazzurri sta attirando le maggiori curiosità prendendosi non pochi elogi. Chi è attento alla tattica sa che dietro i cambiamenti del Brescia c’è anche questo giapponese dalle espressioni che ispirano simpatia.

I due principali collaboratori tecnici in panchina di Dionigi sono Lorenzo Sibilano (da dieci anni con il tecnico reggiano) e Daniele Gastaldello (l’uomo societario). Entrambi ex difensori (Sibilano debuttò a soli 19 anni in A con il Bari), in allenamento i due formano con l’immancabile Hiro la difesa a 3 che mostra i movimenti a Mangraviti e soci. Se il Brescia corre dal 1’ al 90’ è perché il lavoro atletico è di Paolo Artico, uno che da queste parti conoscevamo già e che si è unito a Dionigi e Sibilano all’Ascoli. Bloccato inizialmente dal Covid, dal match di Lignano anche Artico è a tutti gli effetti una rondinella.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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