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«Noi bravi a colpire sempre e comunque»

Coach Andrea Diana soddisfatto della prestazione: «I complimenti vanno ai ragazzi e al nostro pubblico»
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«La nostra taglia acquista sempre più valore»: Andrea Diana, l’aveva detto scherzando in settimana, ma, dopo la nona vittoria consecutiva, la battuta diventa un dato di fatto. Il cartello «Wanted» con la faccia della leonessa, ormai campeggia in tutti i palazzetti d’Italia con una cifra scritta sotto da tanti, tanti zeri.

Diciotto punti conquistati su 18: e adesso coach?

«Adesso manteniamo l’umiltà che resta il nostro valore più grande. Anzi, cominciamo già a pensare a Sassari: sabato sarà un’altra battaglia sulla falsariga di questa appena conclusa con Cantù perché anche la Dinamo è una squadra alla quale piace correre. Manteniamo la concentrazione e guardiamo avanti. Arriveranno i momenti di difficoltà: restiamo uniti e coesi».

Cinquanta punti all’intervallo al PalaDesio è tanta roba: da cosa è dipeso?

«Il gioco di Cantù ti porta ad avere molti possessi visto che amano giocare in velocità ed andare velocemente al tiro. E noi questi possessi li abbiamo sfruttati al meglio. Nella seconda parte hanno alzato il ritmo cambiando il modo di giocare: ci hanno messo in difficoltà e l’abbiamo un po’ pagata, ma siamo stati bravi a restare lucidi».

E letali. Da dove arriva tanta sicurezza?

«Il tiro finale di Landry dall’angolo è frutto della fiducia acquisita fin qui. Vincere aiuta a vincere e allora provi anche queste cose».

Qual è stata la chiave del match?

«Nonostante le tante rotazioni, siamo stati bravi a riuscire a colpire sempre e comunque. L’aver cominciato la gara con un quintetto di piccoli ha messo in difficoltà i riferimenti dei loro lunghi e favorito i nostri pick and roll’».

Cosa ha detto alla squadra quando Cantù ha cambiato modo di giocare?

«Di continuare a nostra volta a giocare. A differenza loro, noi abbiamo pochi giocatori con dinamicità nell’uno contro uno e per questo serviva continuare a muovere la palla, serviva continuare il nostro gioco».

Nell’ultimo quarto c’è stato un momento in cui Brescia aveva in campo quattro italiani contro 5 americani...

«Quando hai un quintetto che sta producendo, devi calcolarlo. Stavo inserendo David per Moore e lui mi ha detto: "Aspetta, Lee ha appena fatto canestro". Questo è segno di una grande squadra, di compattezza». Nona vittoria: a chi vanno i complimenti finali? «Vanno ai ragazzi per quanto di grande stanno facendo. Ma vanno anche al nostro pubblico: vedere tutta quella gente in curva in trasferta di lunedì sera è fantastico. Sono ancora emozionato. E non solo per la dura battaglia che abbiamo vinto».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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