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«Nel Lumezzane devono giocare per forza i raccomandati»

È l’accusa, poi sparita da Facebook, dal portiere Lazzarini per spiegare il motivo del fallimento della trattativa per passare in rossoblu
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«La trattativa con il Lumezzane è saltata per motivi a dir poco surreali... Il problema principale sono i cosiddetti "raccomandati" che essendo figli o parenti di presidenti, direttori, sponsor, ecc. devono giocare per forza».

Così scrive su Facebook intorno a mezzogiorno di ieri Cristian Lazzarini, portiere bergamasco indicato da molti (anche nell’entourage rossoblù) come il candidato principale per sostituire Gianmarco Fiory. Parole forti, chiare e determinate che non restano isolate, anche se rimangono sul social di Zuckerberg fin verso le 19.15. Poi spariscono, dopo aver sollevato un polverone.

Non restano isolate, peraltro, perché Nicolò Spreafico, l’agente del calciatore, è se possibile ancor più tranchant sul sito Calciomercato24/7.

«Cristian aveva molta stima da parte del mister De Paola, avendo lavorato insieme l’anno scorso a Lecco... Il problema è che il portiere titolare è nipote del presidente della società. Ieri (mercoledì) erano pronti tutti i documenti da firmare e oggi avevamo in programma l’incontro per la firma. Poi si sarebbe allenato subito con la squadra, poiché l’idea del mister era di portarlo subito in panchina per il derby di domenica con la Feralpi Salò. Purtroppo ieri sera verso le 23.30 ci è arrivata il messaggio del direttore che bloccava tutta la trattativa. Stamattina c’è stata la conferma che, a bloccare il tutto, è stato il presidente».

«Abbiamo semplicemente deciso di puntare su un altro tipo di portiere - commenta il club di via Magenta -, ed anche se Pasotti è il nipote del presidente, è comunque un prodotto del vivaio. Il portiere della difesa meno battuta del girone, insieme al Venezia, che sul magazine della LegaPro è stato nominato miglior portiere del girone B. Non è null’altro che una scelta tecnica e non ci sono altre motivazioni alla base della nostra decisione».

Il presidente Renzo Cavagna aggiunge: «Io so che è stato ad allenarsi con noi dopo il primo arresto di Fiory, a metà novembre, voluto da De Paola che lo aveva allenato al Lecco, ma non abbiamo mai pensato a lui in questi giorni. Ed anche Marco Cunico, il nuovo responsabile dell’area tecnica, mi ha ribadito di non aver mai trattato l’arrivo del giocatore».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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