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Nadia: «Ok la medaglia, ma ora c'è il gigante»

La vicecampionessa del mondo di discesa ha festeggiato poco: «Guardo avanti, mi aspetto molto dalla gara di giovedì».
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Nadia ha festeggiato poco la medaglia d'argento che certifica, oltre ogni dubbio, la sua completa rinascita. La torta a Casa Italia, lunedì sera, un paio di brindisi e poi alle 10 già a letto.
Non crediamo che sia per poca voglia di festeggiare, semmai semplice stanchezza...
«Ero davvero stanchissima - spiega la vicecampionessa del mondo di discesa libera - è stata una grande giornata davvero, ma alla fine ero spossata, probabilmente per le emozioni forti che ho provato».
Ma hai realizzato la portata di quello che hai fatto?
«Una medaglia qui ai Mondiali è una cosa fantastica - ammette Nadia - me ne sono resa conto ieri nel corso della giornata, è una gioia grandissima e ho capito di aver fatto una grandissima prestazione: ho sciato davvero bene, sì, ed è una bella sensazione rendersi conto di essere andata bene».

In gara hai fatto registrare dei parziali da brivido, dopo i primi 30 secondi di gara, dove sei stata davvero un po' lenta, forse perchè la pista non si era ancora velocizzata, sei stata sempre la più veloce in ogni tratto, rifilando distacchi abissali, a suon di mezzi secondi, anche alle star come Maria Riesch e Tina Maze...
«Sono molto soddisfatta di ciò, so che ho lasciato l'oro nelle prima parte e non cerco scuse: potevo fare meglio e basta, la velocità della neve c'entra fino a un certo punto. Da metà in giù sono stata velocissima ma non è bastato, la francese Rolland ha accumulato in alto un grosso vantaggio e poi lo ha gestito bene, e mi è rimasta davanti».

E ora, come affronterai il gigante di giovedì? Sarai più tranquilla e serena visto che ora non devi dimostrare più nulla e devi pensare solo a sciare bene?
«Ma io sono sempre stata serena e concentrata prima delle gare - afferma la seconda sorella Fanchini - sempre si cerca di mantenere la tranquillità, il problema è che poi in pista quello che facevo non sembrava bastare mai, i risultati non arrivavano nonostante il lavoro enorme che ho fatto in questi mesi. E temevo di non essere più io, di non sapere più sciare bene».

E quindi per il gigante mondiale cosa si aspetta Nadia Fanchini?
«Sono già con la testa al cancelletto di partenza: non vedo l'ora di gareggiare e mi aspetto molto da questa prova, alla fine c'è solo che ho tanta voglia di andare forte».
Quale preferisci tra le tre specialità nelle quali gareggi, discesa, superG o slalom gigante?
«Le adoro tutte e tre - prosegue Nadia - non posso proprio dire che una sia la mia preferita: la discesa è fantastica per l'adrenalina, per le sensazioni fortissime che dà andare così forte sugli sci; il supergigante è la ricerca della perfezione, delle linee e della sciata mentre i gigante per me è semplicemente lo sci, il modo più bello di sciare».
Alberto Pellegrini

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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