Multe da calciatore, niente fumo e educazione sotto la doccia

Chi sbaglia, paga. Anche il Brescia ha il suo decalogo delle multe. E non si transige. Patti chiari e amicizia lunga. Ecco nel dettaglio le tariffe per i più indisciplinati.

Cento euro. Il telefono deve rimanere spento sia in sala da pranzo che in spogliatoio. Il primo squillo che parte equivale al massimo della multa: ben 100 euro da scalare nel successivo stipendio. Stessa tariffa per chi viene beccato con una sigaretta accesa. Vietato fumare: se Dario Hubner fosse ancora un giocatore del Brescia per lui sarebbero stati tempi molto duri...

Cinquanta euro. È obbligatorio fare colazione al mattino quando si è in Club House, così come non è accettabile presentarsi con un abbigliamento diverso da quello ufficiale (elegante o da passaggio a seconda dei momenti) e inoltre viene pretesa massima educazione sia sotto la doccia (vietato urinare) che nel linguaggio (assolutamente al bando le bestemmie). Chi contravviene alle regole di cui sopra deve pagare la seconda multa più alta tra quelle previste.

Trenta euro. Per tenere in ordine lo spogliatoio ci sono i magazzinieri, ma i calciatori quando mettono l’abbigliamento nella cesta devono farlo nel verso giusto.

Dieci euro. Non si entra in infermeria con le scarpe da gioco così come non bisogna mettere in disordine bottigliette d’acqua o borracce nello spogliatoio o in campo. Durante il ritiro precampionato bisogna cambiare posti e compagni a tavola. Altrimenti? Semplice: si paga un «deca».

Ritardi. Presentarsi non nell’orario stabilito è una delle cose che più fanno arrabbiare le società e al Brescia tutto questo viene pagato con 10 euro al minuto.

Inoltre il giorno della partita ogni tipo di multa viene automaticamente raddoppiata.