Addio a Rino Tommasi, impareggiabile voce del tennis e della boxe
Dopo Gianpaolo Ormezzano, scomparso lo scorso 26 dicembre, se n’è andato anche Rino Tommasi, altro giornalista straordinario. Il primo era alle soglie del novant’anni, il secondo era vicino ai 91. Ormezzano era allegro e disinvolto, memorabile il paradosso con cui raccontò la finale dei Mondiali di calcio del 1978, celebrando la vittoria dell’Olanda, gol di Rensenbrink a un minuto dalla fine del tempo regolamentare, per spiegare, solo nelle ultime righe, che no, quel tiro aveva solo sfiorato il palo regalando il titolo all’Argentina nei tempi supplementari. Come dire che di una partita di calcio si può scrivere tutto e il suo contrario.
Tommasi era l’opposto: preciso, didascalico, amante delle statistiche che curava in modo maniacale su quadernetti scritti a mano. «È tutta la vita che do i numeri», diceva. «Ma prima di Internet come facevate?», gli chiese una volta un giovane collega. «Internet ero io», fu la risposta senza pari.
Oggi il mio pensiero è con Rino Tommasi @Rino_Tommasi e la sua famiglia.
— Rafa Nadal (@RafaelNadal) January 8, 2025
Oggi se ne è andato uno dei grandi del giornalismo del tennis. Un forte abbraccio a tutti i miei amici italiani. Descansa en paz Rino 🙏🏻 pic.twitter.com/VoIuRgvyPa
La vita
Famiglia di sportivi (il padre Virgilio, saltatore in lungo, prese parte a due edizioni delle Olimpiadi, Parigi 1924, dove si classificò settimo, e Amsterdam 1928; lo zio Angelo, saltatore con l’asta, fu 9° nel 1932 a Los Angeles), Salvatore «Rino» Tommasi era nato a Verona nel febbraio del 1934. Mancato ingegnere, abbandonò presto gli studi per collaborare con l’Agenzia Sportinformazioni, fu poi organizzatore di pugilato e firma della Gazzetta dello Sport e di altre testate.
Nel 1981 divenne il primo direttore dei servizi sportivi di Canale 5, trasferendosi poi a Tele + e a Sky, dove con Gianni Clerici ha formato per anni una coppia memorabile di commentatori del tennis: «Il dottor Divago (Clerici ndr) può dimenticare chi ha vinto e che è successo, ma vi dirà sempre perché», diceva dell’amico e collega. Frase alla quale Clerici replicava, spiegando: «Io sono stato utilizzato delle tivù soltanto per interrompere di tanto in tanto il tanto Rino».
Ciao, Rino 🥊🎙️
— FederPugilistica (@FPIBoxe) January 8, 2025
Piccolo video per omaggiare il Grande Rino Tommasi #Pugilato #RinoTommasi #Boxing pic.twitter.com/RGvMNMmSmB
La grammatica
Inventore del «circoletto rosso», da usare per sottolineare i punti che facevano la differenza in un match di tennis, e del «personalissimo cartellino», con cui ad ogni ripresa tirava le somme durante un incontro di boxe, di Tommasi ricordiamo, ormai parecchi anni fa, una sera, ospite del Panathlon Club, in città, quando parlando di sport e televisione, lui principe dei telecronisti disse: «In ogni paese, sono le manifestazioni sportive ad occupare i primi posti nella classifica degli ascolti. Ma questo non deve far dimenticare che lo sport è esistito ed esisterebbe anche senza la televisione. È quest'ultima, probabilmente, che non potrebbe sopravvivere senza trasmettere lo sport. Pertanto non è indispensabile che le varie discipline abbandonino la loro natura per sottomettersi in modo acritico alle esigenze dell'audience tv. Il vero ruolo del video è di aver trasformato gli stadi da luoghi per poche migliaia di individui in teatri su cui si concentrano milioni, a volte miliardi, di sguardi». Lui di quei teatri era la voce.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.